Mac, vertenza chiusa: scattano i licenziamenti

Niente accordo tra l'azienda e la Fiom che chiedeva il rispetto dei patti sindcali sottoscritti nel 1999. Mobilità fino a tre anni per gli 84 addetti del sito bresciano.

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(red.) L’accordo non c’è e, ora, la vertenza Mac si è formalmente chiusa. La pietra sulla vicenda sindacale che ha visto confrontarsi Iveco e Fiom è stata posta attorno all’una di mercoledì pomeriggio.
Per la Metallurgica assemblaggi carpenterie di Chivasso (Mac) potrebbero adesso scattare le lettere di licenziamento per gli 84 dipendenti del sito di via Volturno a Brescia. Gli addetti saranno interessati da un periodo di mobilità variabile da uno a tre anni.
Un epilogo che si voleva scongiurare, e una vicenda che si trascina da lungo tempo, anche presso le sedi istituzionali che hanno cercato, a lungo, di preservare i posti di lavoro bresciani. Solamente lunedì si era svolto un vertice in Loggia e il sindaco Adriano Paroli aveva annunciato un nuovo tavolo in Prefettura per studiare soluzioni alternative allo stop all’azienda.
Mercoledì, però, nella sede regionale di via Dalmazia, la Mac ha confermato la volontà di cessare le attività. Fiom ha chiesto che l’azienda mantenga fede all’accordo sindacale sottoscritto nel 1999 per la salvaguardia dei posti di lavoro “lasciati liberi” a Brescia. Ils egretraio generale della Fiom, Francesco Bertoli, ha annunciato che il sindacato adirà alle vie legali, mantenendo comunque il presidio ai cancelli di via Volturno.
Questo giovedì è stato indetto uno sciopero di due ore alla Iveco, a inizio turno, con assemblea davanti all’ingresso di via Fiume.
Rammarico è stato espresso dai sindacati Fim, Fismic, Uilm disponibili a sottoscrivere l´utilizzo degli ammortizzatori sociali (30 mesi di cassa) mentre la Fiom ha rifiutato questa prospettiva richiamando la azienda al rispetto degli accordi occupazionali.
Per Laura Valgiovio, Segretario generale dei meccanici della Cisl, “nei mesi scorsi avevamo proposto un percorso alternativo alla mobilità che prevedeva l’utilizzo della cassa integrazione per oltre due anni, nonché una serie di politiche per favorire il ricollocamento dei lavoratori. La nostra proposta non è stata condivisa ed oggi agli ottantaquattro lavoratori della Mac non resta niente. E questo è davvero drammatico”.
“La Fiom Cgil”, ha aggiunto la leader della Fim Cisl bresciana, “ha continuato a chiedere l’attuazione di un presunto accordo del 1999 che impegnava l’Iveco rispetto ai destini della Mac. Ammesso e non concesso che quell’accordo esista, in dodici anni il mondo industriale ha subito tali e tanti cambiamenti che un sindacato non può fingere di ignorare. Federal Mogul, Cacciamali e adesso Mac sono vertenze che dimostrano il fallimento della politica sindacale della Fiom, prigioniera degli schemi del passato”.

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