Green Hill, martedì presidio a Brescia

Organizzato dal Coordinamento, ''in sostegno alle persone imputate della liberazione del 28 aprile''. Il 21 la Corte di Cassazione si esprime sul ricorso dell'azienda.

(red.) Un presidio fuori dal Palagiustizia di Brescia ”in sostegno alle persone imputate della liberazione del 28 aprile” è stato organizzato dal Coordinamento fermare Green Hill per la mattinata del 19 febbraio.
E’ stata fissata per quel giorno, infatti, l’udienza preliminare che ha come imputate le 13 persone accusate di aver liberato lo scorso 28 aprile una settantina di beagle da Green Hill, l’allevamento di cani beagle per la sperimentazione diventato simbolo della lotta animalista.
Il 21 febbraio la Corte di Cassazione si esprimerà invece sul ricorso effettuato dalla Green Hill 2001 srl, la società che gestisce l’allevamento, che chiede di annullare il sequestro probatorio in atto degli oltre 2.700 cani usciti da Green Hill e la loro conseguente restituzione.
Nel caso in cui la Corte di Cassazione accogliesse il ricorso di Green Hill, gli animalisti temono che i cani possano essere sottratti alle famglie a cui sono state affidate, tornando nelle disponibilità dell’allevamento.
Per mantener alta l’attenzione sul caso e epr scongiurare questa ipotesi, gli animlaisti hanno deciso di non effettuare nessun tipo di presidio per  evitare ulteriori pressioni su quanti sono chiamati a esaminare il caso, annunciando però la ferma determinazione a non restituire i cani.
Domenica, un lungo applauso ha salutato i titoli di coda di “Green Hill, una storia di libertà”, presentato al cinema Apollo di Milano. È piaciuto, ha mosso i cuori, il cortometraggio di Piercarlo Paderno, regista ma anche presidente di Animal Amnesty. Prodotto dalla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, il film racconta in circa 40 minuti la storia dell’ “assedio” all’ultimo allevamento italiano di cani destinati alla sperimentazione in vivo.

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