Inceneritore: “Criticità ed inottemperanze”

Nella relazione sull'incidente dell'8 agosto scorso Arpa rileva il "mancato rispetto delle prescrizioni normative" da parte dell'azienda che gestisce l'impianto.

(red.) Criticità, inottemperanze e misure da metter in campo contro i rischi. Sono i tre capitoli in cui è suddivisa la relazione dell’Arpa di Brescia (diretta da Giulio Sesana) sul termoutilizzatore di A2A, a seguito dell’incidente dell’8 agosto scorso, quando una nube nera si sollevò sul cielo della città e vi rimase per circa un’ora. Lo riferisce Il Giornale di Brescia nell’edizione di giovedì.
Dopo una prima indagine, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha effettuato ulteriori analisi, che sono confluite in un dossier di un centinaio di pagine, redatto alla fine di novembre del 2012 e acquisito dalla Procura di Brescia che ha aperto una fascicolo sull’episodio della fuoriuscita di fumo dall’impianto e su richiamo dell’Arpa alla multiutility, che si era difesa affermando che il black out avvenuto su una delle linee era stato “un evento unico”.
Secondo quanto rilevato da Arpa, subito dopo l’episodio incriminato, “l’azienda risulta inottemperante rispetto a quanto indicato nell’atto autorizzativo”, una posizione confermata dalla relazione di fine 2012, secondo cui c’è stata la “violazione” di alcune delle prescrizioni normative (e procedurali) che “governano” la gestione dell’impianto. Mancate comunicazioni del superamento dei limiti di emissioni e  mancate comunicazioni di anomalie nel funzionamento dell’inceneritore.
Sotto la lente l’utilizzo dei codici Sme (Sistema per il monitoraggio delle emissioni) che, viene rilevato, “non corrisponde alla normativa e ciò ostacola l’attività di controllo”, ma tra le criticità anche il fatto che la azienda “non ha comunicato i superi semiorari, così come previsto nel D. Lgs 133/05”. Per quanto riguarda la voce “radioattività”, Arpa rileva che “La procedura inviata dalla ditta il 23 agosto non risulta né redatta né verificata da un tecnico abilitato”.
A2A sarebbe poi inottemperante per quanto concerne alcune delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che non sarebbero state rispettate.
Sulla “linea 2” viene evidenziato “un valore di diossine che è superiore di tre ordini di grandezza rispetto all’andamento registrato nelle altre due linee e rispetto all’andamento storico”.
Rispetto poi alle rilevazioni effettuate a ridosso dell’incidente dell’8 agosto, Arpa ha riscontrato, sia nella medesima giornata sia in quella successiva, una concentrazione di monossido di carbonio sopra i limiti consentiti dalla legge in tutte e tre le linee.
Arpa poi, ha chiesto ad A2A “ un approfondimento del layout dei canali di fumo, in tutte le possibili configurazioni operative”. Questo per “poter escludere la presenza di vie preferenziali per l’evacuazione dei gas bypassando i filtri”.

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