Caso Mps, insorgono anche i politici bresciani

Beccalossi (Fratelli d'Italia) punta il dito contro Monti, Saglia (Pdl) chiede una commissione d'inchiesta. Mentre Rolfi (Lega) pensa ai lavoratori.

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(red.) Il caso della Monte dei Paschi di Siena scatena le reazioni di molti politici bresciani.
La prima a comunicare il suo disappunto è l’onorevole Viviana Beccalossi, capolista di ‘Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale’ alla Camera nella circoscrizione Lombardia 2. “Pierluigi Bersani, nonostante la sua pluriennale militanza politica, non sa mai niente. O meglio, in certi casi scomodi o addirittura spinosi, dice di ignorare ciò che accadeva intorno a lui. Ieri Bersani non sapeva niente dei fatti addebitati al suo fido segretario politico Filippo Penati, oggi non sa niente di quanto accaduto al Monte dei Paschi di Siena. Dopo lo smemorato di Collegno, verrebbe da dire, ecco lo smemorato di Bettola”. Beccalossi se la prende anche con Monti. “Gli italiani hanno versato complessivamente quasi 4 miliardi di euro per l’Imu, la stessa cifra è stata destinata dal Governo Monti al Monte dei Paschi di Siena: mai come ora”, ha concluso Beccalossi, “mi sento orgogliosa di non aver mai dato, alla Camera, la fiducia all’Esecutivo guidato da Mario Monti”.
Dal deputato bresciano Stefano Saglia (Pdl), invece, la richiesta di una commissione d’inchiesta. “I partiti si impegnino a costituire, con la nuova
legislatura, una commissione d’inchiesta sul caso Monte Paschi di Siena. Il caso è peggiore di quello della Parmalat. Nel caso Mps si è cercato di salvare la Banca con una cifra pari all’importo dell’Imu che gli italiani hanno versato con grossi sacrifici”.
Dal segretario provinciale della Lega Nord, nonché vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi, invece, l’accusa verso il Pd. “Ecco il risultato di una politica sfacciatamente a favore delle banche e della speculazione”, ha spiegato Rolfi, “portata avanti da un Governo voluto  dall’estero e dai poteri forti. Non siamo stupiti di quanto sta accadendo a  Monte Paschi perché la Lega ha messo in guardia fin da subito rispetto ai  rischi di un certo modo di amministrare i soldi pubblici. Alla fine è saltato  fuori l’ennesimo scandalo sui derivati e del resto a forza di nascondere la  polvere sotto il tappeto era chiaro che presto o tardi qualcosa sarebbe  successo. Il Governo Monti in questo ambito ha responsabilità molto gravi:  in primis quello di aver regalato quasi 4 miliardi di euro a MPS per coprire  traffici decisamente “poco chiari”. E’ bene ricordare inoltre che questo  denaro l’Esecutivo lo ha recuperato, con la complicità di un Partito  Democratico evidentemente molto interessato, mettendo le mani nelle  tasche dei cittadini e tassando la prima casa con la scellerata Imu”.
Ora, secondo Rolfi, si deve pensare ai lavoratori. “A questo punto, nell’attesa di capire bene cosa sia successo, la priorità è  quella di salvare i dipendenti di Monte Paschi, che certamente sono esenti  da colpe e non meritano di finire in mezzo alla strada. Solo a Brescia infatti,  questa banca offre lavoro a circa 300 impiegati; ritengo quindi  che la cosa più importante adesso sia pensare a loro”.

 

 

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