Pdl, “maldipancia” per la candidatura di Romele

Il vicepresidente della Provincia di Brescia è in lizza per la Camera, ma è indagato per per false dichiarazioni ai pm nell'inchiesta per finanziamento illecito ai partiti.

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    (red.) Che in casa Pdl ci fossero malumori era già emerso in relazione al cosiddetto” caso Saglia”, ovvero il segretario bresciano del Popolo della Libertà compare  al decimo posto, staccato di tre lunghezze dal collega di partito Giuseppe Romele, nella lista presentata per la corsa alla Camera nelle prossime Politiche del 24 e 25 febbraio.
    Ma altri “maldipancia” sarebbero legati proprio alla candidatura di Romele, iscritto nel collegio Lombardia 2 (tradizionale “roccaforte” dei bresciani e in cui la capolista è Maria Stella Gelmini), parlamentare uscente e vicepresidente della Provincia di Brescia, indagato per false dichiarazioni ai pm nell’ambito dell’inchiesta per finanziamento illecito ai partiti legata alla vicenda dell’ex vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Franco Nicoli Cristiani.
    Una candidatura che ha fatto storcere il naso a molti esponenti del partito e tesserati pidiellini, soprattutto dopo le dichiarazioni del leadre Silvio berlusconi che, domenica, aveva parlato di “liste pulite”, ricusando la candidatura di Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario all’Economia, accusato di collusione con il clan camorristico dei casalesi.

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