Cancellieri: “Erasmus? Ci stiamo lavorando”

Il ministro degli Interni, intervenuta a Brescia alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico, ha parlato anche del voto per gli studenti italiani all'estero.

(p.f.) “Da parte nostra, c’è tutta la volontà di far partecipare gli studenti in Erasmus alle prossime elezioni politiche”.
Così, il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri si è espressa sul caso che sta facendo discutere in questi giorni, alla conclusione della cerimonia per l’inaugurazione dell’Anno Accademico, che si è svolta nella mattinata di lunedì al teatro Grande di Brescia. “Domani ne parleremo in Consiglio dei Ministri”, ha proseguito, “bisogna però fare un decreto, convertilo in legge, verificarne la costituzionalità. Faremo la cosa giusta per tutti. Il problema non è l’aspetto pratico, di stampare i certificati elettorali. Dobbiamo sciogliere i nodi giuridici: ci stiamo lavorando tutti, dal ministero degli interni alla pubblica istruzioni a quello agli affari europei fino al ministero degli esteri. D’altra parte, però, non è possibile pensare di compromettere il processo elettorale”.
A rilanciare il tema del voto agli Erasmus era stato poco prima, dal palco, il rappresentante degli studenti Matteo Giacomini, che non ha risparmiato critiche a nessuno. “In realtà, avrei potuto rileggere oggi i discorsi di apertura fatti negli anni scorsi”, ha esordito, “perché non è cambiato nulla. Gli studenti continuano a non essere ascoltati, l’università viene maltrattata, con i tagli dei finanziamenti pubblici, l’aumento delle tasse. Siamo stanchi della retorica, di chi dice che le nuove generazioni sono il futuro del paese. Non abbiamo bisogno di mega campus, ma di una più ampia partecipazione nell’ateneo”. Sul tema Erasmus, Giacomini ha ricordato che in Europa ci sono 25mila studenti italiani che non voteranno per le prossime elezioni. “Dopo esserci sentiti chiamare choosy, fannulloni, oggi ci vediamo esclusi dal momento elettorale. Se davvero pensate che il futuro sia nelle nostre mani, coinvolgeteci”.
Secondo il rettore Sergio Pecorelli, che non manca di notare come tra i partecipanti alla cerimonia ci fossero pochissimi studenti (“avevamo previsto 200 posti, ne sono stati occupati una decina”), tuttavia, tanta rabbia deriva dalla paura per il futuro. “Continuano a leggere che le cose vanno male, che non ci sono prospettive per il futuro. Noi, come ateneo bresciano, vogliamo convincerli che non è così e riuscire a coinvolgerli. Certo, ci vuole il coraggio delle proprie idee”. Un messaggio, quello di credere nelle idee e portarle avanti ad ogni costo, lanciato dal palco del Teatro Grande anche da Guido Calabresi, giudice della Corte Suprema di Appello degli Stati Uniti d’America, a cui è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza della città.
“Ai giovani”, ha spiegato, “ consiglio prima di tutto di conoscere bene le loro radici e di sapere gli aspetti più interessanti della tradizione accademica italiana. Poi di non rimanere troppo ancorato alla sua città, ma di cercare un’esperienza all’estero e non solo nei Paesi europei. Agli studenti dico: fatevi forti prima di tutto della vostra esperienza italiana e soltanto poi capite quello che si può introdurre nel nostro Paese. Ma tutto senza abbandonare le vostre radici naturali, che devono rimanere italiane”.

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