Los Roques, un paradiso nel Mar dei Caraibi

L'arcipelago venezuelano in cui è scomparso l'aereo da turismo con a bordo 4 italiani, di cui due bresciani, per le sue bellezze naturalistiche è meta turistica internazionale.

(red.) Los Roques, l’arcipelegao venezuelano in cui è scomparso, da venerdì mattina, un piccolo areo da turismo con a bordo sei persone, di cui quattro italiani (Vittorio Missoni, direttore della celebre maison di moda, con la moglie e di due amici bresciani di Pralboino, Elda Scalvenzi e Guido Foresti) è situato nel mar dei Caraibi a 160 chilometri dal porto di Caracas formato da circa 50 isole coralline e circa 200 banchi di sabbia, per un totale di circa 40,61 km quadrati.
L’isola principale è Gran Roque, l’unica isola abitata, altre isole sono raggiungibili in barca, ma non sono edificabili. Questa isola è scarsamente popolata, infatti ha circa 1.500 abitanti fissi, ma accoglie circa 70.000 ospiti all’anno, molti di loro sono ospiti giornalieri che vengono da Caracas e dal resto del continente.
L’arcipelago si può dividere geograficamente in tre parti: al nord troviamo le isole “rocciose” (Gran Roque, Francisqui, Cayo Pirata, Cayo Meurte), al centro troviamo la laguna dove emergono numerose isole di sabbia (isla larga, a protezione integrale) e palafitte di pescatori; infine al sud la barriera corallina (Cayo Sal, Dos Mosquises, Cayo de Agua).
A El Gran Roque si trova anche l’aeroporto dell’arcipelago. Lo stesso da cui è partito il piccolo bimotore britannico Norman BN2 di colore bianco con le sigle YV2615 BN-2, su cui si torvavano i passeggeri italiani e i due membri dell’equipaggio.
L’aereo sarebbe dovuto atterrare all’aeroporto internazionale Simon Bolivar di Maiquetia, circa 20 chilometri da Caracas.
L’aricpelago di Los Roques, dal 1972 è un parco nazionale, vista la varietà di specie di uccelli e la ricchezza di vita all’interno dello splendido mare. Sono presenti molte specie di pesci, tra le quali il barracuda.
Nell’isola Dos Mosquices, oltre a un piccolo aeroporto privato, esiste un centro per la riproduzione delle tartarughe marine. È possibile visitare a pagamento (pochi dollari) tale centro, contribuendo così al finanziamento del progetto di tutela ambientale marino. Cayo Agua, nell’estremo sud dell’arcipelago, è considerata per la sua intatta bellezza, una delle spiagge più belle del mondo. Non tutte le isole sono raggiungibili. Molte sono a “protezione integrale”, quindi è vietato raggiungerle per salvaguardare l’ambiente.

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