Brescia, auto blu Paroli: 21mila euro di multe

Le sanzioni, contestate da Equitalia, comminate fra 2009 e 2010 per eccesso di velocità e omessa segnalazione del conducente. Il sindaco parla di "sabotaggio".

(red.) Ventunomila euro di multe. Questa la somma complessiva delle sanzioni comminate all’auto messa a disposizione del sindaco di Brescia Adriano Paroli e contestate da Equitalia al comune.
Il periodo di riferimento è tra 2009 e 2010, durante il quale per 47 volte la vettura del primo cittadino è incorsa in multe: 29 per eccesso di velocità in autostrada e 18 per omessa segnalazione del conducente. Lo riferisce il Giornale di Brescia nell’edizione odierna.
Oltre alle 47 sanzioni citate, se ne aggiungono altre 38 elevate nel 2011. I motivi? Sempre gli stessi.
Alla guida dell’auto blu i due autisti comunali. I viaggi sono stati effettuati nell’ambito di impegni istituzionali del sindaco, da e verso l’aeroporto per recarsi a Roma, quando Paroli era ancora parlamentare. L’auto del sindaco sfrecciava in autostrada alla bellezza di 150-170 km orari, ed in un caso, ma senza Paroli a bordo, fino a 200.
Chi paga? Innanzitutto la Loggia, che poi si farà rimborsare dal primo cittadino la quota versata quando era passeggero dell’auto ed il resto dagli autisti quando questi viaggiavano da soli.
Per quanto riguarda poi gli interessi maturati sugli anni precedenti da Equitalia, il Comune dovrà chiedere ragguagli alla Corte dei Conti, già intervenuta, in passato, sul caso “forchettopoli” sollevato dall’opposizione sulle spese per pranzi e cene di rappresentanza, e, più recentemente, su quelle sostenute per l’organizzazione della festa per la Polizia Locale.
Perché si parla di interessi? Perché i verbali sono scaduti fino a diventare cartelle esattoriali, facendo lievitare le cifre a dismisura. E proprio su questo aspetto della vicenda rischia ora di sollevarsi una bagarre.
Sì, perché ora è lo stesso Paroli a parlare di “sabotaggio” in riferimento alla “sparizione” delle multe negli ingranaggi della macchina amministrativa. Il sospetto avanzato dal sindaco è che ci sia stato un atto deliberato, da funzionari o dirigenti, per “seppellire” le sanzioni. Per le nove cartelle di Equitalia c’è stato anche l’intervento della Prefettura di ottenere la remissione in termini,, tentativo che è risultato vano, come hanno spiegato in Loggia.
Una parte delle multe, una decina circa, è stata contestata al vicesindaco Rolfi che le avrebbe poi pagate di tasca sua. Restano in sospeso i 21mila euro del biennio 2009-2010 e le 38 successive. Paroli ha già annunciato di volersi assumere la responsabilità per quelle in cui lui stesso risultava a bordo per viaggi istituzionali.

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