Adro, ancora bimbi senza mensa scolastica?

A due anni dalla vicenda che rimbalzò agli onori delle cronache, 9 bambini iscritti alla scuola del paese rischiano di vedersi negare il pasto per arretrati nei pagamenti.

(red.) Il Comune di Adro (Brescia) ancora sotto i riflettori per la querelle sulla refezione scolastica.
Nella cittadina franciacortina, come riporta il Corriere della Sera, si riaccende la vicenda sul servizio mensa nelle scuole. Nove alunni iscritti alla scuola elementare rischiano infatti, come già accaduto in passato, di restare senza pranzo perché i genitori non hanno pagato gli arretrati dei mesi di settembre ed ottobre.
Se la precedente “puntata”, risalente a due anni fa, si era chiusa con il pagamento delle morità da parte di un imprenditore locale, Silvano Lancini (stesso cognome del sindaco leghista Oscar, ma nessuna parentela), nel frattempo ignoti benefattori hanno continuato a coprire gli ammanchi economici delle rette a favore delle famiglie che non potevano pagare.
Adesso però, di fronte a  quella che viene considerata una responsabilità che compete direttamente all’amministrazione comunale, chi pagava le morosità ha deciso di chiudere i rubinetti e richimare la Giunta Lancini ai propri doveri.
Il giorno 8 novembre, l’associazione promotori attività parascolastiche di Adro, come riferisce il quotidiano di via Solferino, ha inviato l’ultimo sollecito di pagamento a nove famiglie. Nella lettera viene chiesto a ciascuno dei nuclei di versare 79,80 euro per i servizi di mensa e trasporto per i mesi di settembre e ottobre.
Le famiglie non hanno però provveduto a versare la quota mancante e quindi, dalla prossima settimana, il servizio per quei nove bimbi verrà sospeso.
Oscar Lancini ha fatto sapere di non conoscere il contenuto delle missive che sono state inviate autonomamente dal’associazione, ribadendo che chi non riesce a pagare può rivolgersi ai servizi sociali e che, in ogni caso, non verranno tollerate “furberie”.
Ma spesso, come ha sottolineato il segretario Pd di Adro, Silvano Ferretti, per una famiglia con due o tre bambini a scuola, il costo del servizio può diventare oneroso. E non si tratterebbe di “furbi”, ma, piuttosto, di famiglie di immigrati che hanno perso il lavoro.

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