“Camici sporchi”, i Nas alla Medtronic

I carabinieri nell'azienda di Roncadelle nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 9 cardiologi e al sequestro di materiale medico difettoso.

(red.) Perquisita la Medtronic di Roncadelle (Brescia), del gruppo Invatec. I Nas dei carabinieri hanno effettuato le ispezioni nei giorni scorsi, secondo quanto riporta Adnkronos Salute, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Modena, denominata “camici sporchi” che ha portato all’arresto di nove cardiologi  che avrebbero impiantato stent difettosi senza il marchio Ce ai loro pazienti.
Gli inquirenti hanno acquisito documentazione relativa ai dispositivi medici costruiti tra il 2009 e il 2011. L’azienda ha affermato di essere tranquilla e disposta a fornire ogni spiegazione agli inquirenti.
“Invatec”, si legge in una nota dell’azienda, “ha appreso delle attività investigative avviate dalla Procura Modenese in merito all’arresto di alcuni operatori sanitari del reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena.L’Azienda si dichiara pronta a collaborare con l’Autorità giudiziaria preposta.Invatec applica da sempre, per i propri dipendenti e collaboratori, rigorose procedure interne ed elevati standard etici e qualititativi in ottemperanza alle normative di Legge”.
Secondo le indagini i medici inquisiti avrebbero effettuato sperimentazioni sui malati, senza effettuare il consenso informato sulle operazioni stesse. Tra le 12 ditte produttrici dei dispositivi medici finite nell’inchiesta anche un’azienda del Bresciano.
Altre 5 le ditte italiane coinvolte (una con sede a Genova e una a Milano) altre sei hanno sede all’estero (due sono in Usa, una in Belgio, una in Polonia, una in Germania, una in Irlanda).
Il capitano del Nas di Parma, Angelo Balletta, ha precisato che “dei medici arrestati solo quattro sono stati prelevati a Modena, uno lavorava in una struttura sanitaria della Provincia di Bergamo e altri quattro in strutture pubbliche di Roma”.

 

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