Tintoretto, Paroli: “Si può vendere, se conviene”

Ora che l'obiettivo sociale del contratto di quartiere è stato raggiunto, il sindaco apre all'ipotesi di non abbattere la torre. Ci sarebbero già degli interessati all'acquisto.

(red.) Niente esplosivo, ma mezzi meccanici per smantellare la Tintoretto
Questa la decisione che il Cda di Aler Brescia aveva preso solo venerdì 19 ottobre. Una procedura meno invasiva, che farebbe  lievitare i tempi dei lavori fino a 5 o 6 mesi, e che verrebbe a costare circa 1milione di euro. Un’operazione, quella dell’abbattimento con o senza botto, su cui è comunque pronto il ricorso alla Corte dei Conti di Mirko Lombardi, coordinatore cittadino di Sel e membro del Cda di Aler.
Ma intanto, la Loggia forse ci ha ripensato: niente abbattimento, la Tintoretto si vende. Rumors circolati già nei giorni scorsi, che sono stati confermati dal sindaco Adriano Paroli, in un’intervista al Giornale di Brescia di domenica 21 ottobre. “Non mi formalizzo all’idea che che possa essere venduta, è una strada che non ho alcun problema a valutare”, ha dichiarato Paroli, “ma è chiaro che la città non deve perderci”.
Obiettivo del contratto di quartiere, del resto, non era l’abbattimento degli edifici, ma un miglioramento del contesto sociale e urbano. Il primo obiettivo, quello sociale, è stato raggiunto con il trasferimento di chi risiedeva nella Tintoretto in nuove sistemazioni più dignitose. Per il secondo, si valuteranno le alternative. Sull’acquisto della Tintoretto ci sarebbero già dei segnali di interesse, uno da Como, due da Brescia. Al Comune la valutazione di ciò che è meglio per Brescia. Unica certezza, la Tintoretto non sarà  più destinata all’edilizia residenziale pubblica.
Ipotesi, dunque, ma già arrivano le prime reazioni. Per Emilio del Bono, capogruppo del Pd in Loggia, Paroli “dopo aver perso in chiacchiere e soldi quattro anni e mezzo ha capito che l’abbattimento della Torre Tintoretto è una scelta scriteriata, costosa ed inutile. Ora si può vendere. Per la verità, anche quattro anni fa si poteva vendere, ma al bando le polemiche. Paroli era finito ancora una volta in un vicolo cieco. E forse ha capito che deve uscirne. Questa è una vittoria della opposizione in Loggia, ed è un buon segno”.

 

 

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