Castello: “Parcheggio, business plan sbagliato”

Secondo gli Ecodem di Brescia la struttura che dovrebbe nascere sotto al Cidneo ha dei parametri economici insostenibili.

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(p.f.) Che gli ambientalisti siano contrari al parcheggio sotto il castello di Brescia è cosa ormai nota. Ora, però, oltre alle ragioni più strettamente di carattere ecologico (il parcheggio in centro incentiva l’uso dei mezzi privati, con conseguente aumento dell’inquinamento), si aggiungono anche ragioni di carattere economico.
Numeri alla mano, gli Ecodem dimostrano che la struttura non sarebbe sostenibile economicamente. “Analizzando il piano finanziario presentato da Brescia Mobilità”, ha spiegato Paolo Vitale, portavoce Ecodem Brescia, “abbiamo potuto rilevare che risultano molte incoerenze: dall’analisi accurata dei dati, infatti, emergono conti errati”. L’incongruenza più grave riguarda i numeri di posti auto su cui si basa tutto il piano. Il progetto ne prevede 456 (a 500 scatta la Valutazione di impatto ambientale), di cui 50 sarebbero in vendita, per cui quelli disponibili per la sosta a rotazione e a pagamento sarebbero i rimanenti 406. “Ma”, ha spiegato Claudio Paccani, di Ecodem, “il piano finanziario è ipotizzato su 550 posti, quanti si pensava di realizzarne all’inizio”.
La previsione, così, è di fare un incasso medio giornaliero di 5.500 euro, con un rendimento a posto auto di 10 euro al giorno. Se i posti sono però 400, per arrivare a 5.500 euro giornalieri, si dovrebbe avere un rendimento a posto auto di quasi 14 euro al giorno per ciascun posto. “Questa previsione”, ha continuato Paccani, “corrisponderebbe a circa 7 ore di occupazione giornaliere di tutti i posti auto disponibili, visto che la tariffa sarebbe di 2 euro all’ora, come in piazza Vittoria. Invece, il piano, che parte dal presupposto dei 550, ipotizza un’occupazione dei posti auto di circa 4/5 ore al giorno”.  Contando sui 400 posti, poi, è impossibile contare su un’occupazione di 7 ore al giorno di tutti i posti auto. Primo, perché basta dare un’occhiata all’adiacente parcheggio di Fossa Bagni, occupato per un terzo della sua capacità. Secondo, perché bisogna scorporare anche le tariffe agevolate, vedi quella per i residenti. Terzo, perché a parità di prezzo, resta comunque più attrattivo il parcheggio di piazza Vittoria.
“La gente”, ha spiegato Tognazzi, “si troverebbe a pagare la stessa cifra sotto il castello come chi parcheggia in piazza Vittoria. Ma per il loro collocamento, non sono equiparabili. A questo punto, diventa anzi più attrattivo Fossa Bagni, dove la tariffa è più bassa”. Dunque, se il piano finanziario parte da questi presupposti, difficile prevedere che davvero l’investimento di 23milioni di euro si ripaghi in 25 anni. “Bisogna anche vedere”, ha aggiunto Tognazzi, “se i costi resteranno davvero questi e se non ci saranno dei rincari, come è già avvenuto per il parcheggio di piazzale Arnaldo”.
“Da sottolineare infine”, ha concluso Angelo D’Errico, “che con il parcheggio si perderà la pista ciclabile sotto la galleria. Per far accedere le auto, bisognerà creare tre corsie, e a farne le spese sarà la pista dedicata alla mobilità sostenibile. Considerando che arriva la metropolitana, la galleria sarebbe stata meglio destinarla a autobus, ciclisti, pedoni. Invece, fanno tutto il contrario”.

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