Manerbio, tensione nel picchetto anti sfratto
Gli attivisti si sono scontrati con il comandante della polizia locale. E' stato anche occupato l'ufficio del sindaco. L'esecuzione rinviata al 26 ottobre.
(red.) Tensione a Manerbio, per il picchetto numero otto della campagna d’autunno di Associazione Diritti per Tutti e Comitato Provinciale contro gli Sfratti.
Nella mattina di venerdì 21 settembre, era infatti previsto lo sfratto di una famiglia con 3 minori; dopo il licenziamento del padre, l’unico reddito è rappresentato dai 500 euro di pensione di invadilità che percepisce il figlio primogenito che ha subìto un grave incidente sul lavoro rischiando di perdere un braccio e restando menomato nella mobilità dell’arto. Situazione che si traduce in morosità incolpevole.
Mentre gli attivisti, circa 50, arrivati sul posto da Brescia come avevano già annunciato, stavano discutendo con l’ufficiale giudiziario e con il proprietario dell’appartamento, l’arrivo del comandante della polizia locale ha provocato momenti di forte tensione. “Con atteggiamento arrogante”, si legge nella nota delle due associazioni, “l’ufficiale ha cercato di entrare nell’abitazione nonostante il picchetto; il suo tentativo di irruzione si è infranto così sul muro umano creato dagli attivisti. Nonostante l’arrivo dei rinforzi, altri agenti della polizia municipale e carabinieri, l’ufficiale giudiziario rinviava lo sfratto per motivi di ordine pubblico al 26 ottobre prendendo atto della volontà del presidio di resistere allo sfratto”.
Dopo il picchetto, gli attivisti si sono recati in municipio per chiedere conto alla giunta comunale Pdl-Lega nord della mancanza di proposte per una sistemazione dignitosa della famiglia. “L’amministrazione infatti”, continua la nota, “ha previsto solo l’affidamento volontario dei minori a famiglie disponibili ad accogliere i bambini, separandoli in questo modo dai genitori che finirebbero in strada; una soluzione disumana assolutamente inaccettabile. Arrivati in municipio, sempre lo stesso comandante della polizia locale ha cercato di impedire l’incontro col sindaco sostenendo che si doveva chiedere l’appuntamento; gli attivisti sono comunque saliti verso l’ufficio e il comandante ha aggredito un attivista dell’Associazione che stava bussando alla porta della segreteria del primo cittadino”.
Immediata la reazione dei presenti, che hanno occupato l’ufficio. A questo punto il sindaco ha incontrato tutti gli attivisti ascoltando le richieste dell’Associazione: passaggio da casa a casa della famiglia oppure sostegno al reddito per pagare l’affitto trovando un accordo con il proprietario. “Il sindaco (Pdl) ha riconosciuto come ragionevoli le proposte avanzate e si è riservato di rispondere a breve. La campagna stop agli sfratti prosegue, senza tregua fino alla moratoria”.
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