Lettere al direttore

Forza Nuova: ecco come gli stranieri non pagano l’Iva

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Da quando Forza Nuova ha istituito gli Osservatori Regionali contro il razzismo anti italiano, i cittadini tempestano di telefonate i nostri coordinatori, con tante, troppe brutte storie di discriminazione, questa sì, da parte dei “nuovi italiani” verso i nostri connazionali.
L’ultima in ordine di tempo ve la racconto io stesso: vi siete mai chiesti perché in tutti i mobilifici, in ogni negozio di elettronica, durante l’acquisto di beni costosi, dai vestiti alle lavatrici, dagli hi-fi agli armadi, mentre gli italiani sono in cassa a pagare il dovuto corrispettivo, intorno è pieno di rumeni, moldavi, africani, turchi, ecc. che compilano strane carte? Il perché è presto detto: la legge fiscale (art. 8, comma 1, lett. b del DPR 633/1972), come noto, permette la cessione di beni in Italia senza applicazione dell’IVA italiana, oggi al 21%, ove gli stessi beni siano trasportati al di fuori della comunità europea entro 90 giorni dall’acquisto.
La prova di tale fuoriuscita deve tornare al venditore tramite timbro sulla fattura stessa; cosa fanno quindi i furbi “nuovi italiani, ovviamente residenti e stabilitisi nel nuovo bengodi, a sfruttamento di questa peculiare normativa? Facile; acquistano ogni sorta di bene, dichiarando che esso è destinato ad essere trasportato in Moldavia, Turchia, Marocco ecc., danno in mano la fattura ad appositi corrieri, pagati per questo, che si recano con centinaia di queste fatture fino alla rispettiva frontiera da rispettivi ispettori compiacenti che timbrano le fatture certificando la fuoriuscita di un bene che in realtà non hanno mai visto ma che nel frattempo qualcuno s’è portato a casa, disponendone come farebbe qualsiasi italiano.
In questo modo e senza alcuna difficoltà gli immigrati si trovano a pagare ogni tipo di bene (ripeto, vestiti, ma anche mobili, letti, sanitari) il 21% in meno di ogni italiano, con evidente e grave nostro danno in termini di potere d’acquisto e, ovviamente, delle casse dello Stato”.  E’ tanto difficile porre fine a tale ingiusta discriminazione istituendo appositi meccanismi di controllo? Troppo impegnativo imporre garanzie obbligatorie, fideiussioni, oppure quantomeno obbligando al pagamento immediato dell’IVA con possibilità di (eventuale) rimborso solo ove vi sia l’evidenza di incontrovertibili prove dell’esportazione?
Dopo la precedenza nell’assegnazione delle case popolari, dopo i corsi gratuiti per imparare la nostra lingua, dopo quelli gratis per imparare a guidare meglio, dopo lo “speciale sconto” del 21% sull’acquisto dei beni di largo consumo, dopo i soldi che il ministro Ricciardi vuole versare agli stranieri perché non abbandonino l’Italia, cosa si inventeranno ancora i tecnici e i politici ciarlatani per favorire gli immigrati e discriminare gli italiani?”.

Luca Castellini
Coordinatore Forza Nuova Nord Italia

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