Cisl contro Poste Italiane, “bugie e zero serietà”

Giovedì la direzione generale dell'azienda pubblica ha disertato all'ultimo momento un incontro in prefettura per la chiusura degli uffici.

(red.) Per la seconda volta nel giro di pochi mesi Poste Italiane ha snobbato platealmente una convocazione del Prefetto di Brescia. E’ quanto denuncia la Cisl in una nota stampa. L’episodio, come spiega il sindacato, è avvenuto giovedì mattina in Broletto dove il Prefetto aveva invitato la Direzione di Poste Italiane, l’amministrazione provinciale, l’Acb, i sindaci interessati, la Comunità Montane e organizzazioni sindacali per un confronto sul piano di chiusure e ridimensionamento degli uffici postali nel territorio bresciano. “Tutti presenti”, si legge, “tranne quelli che avrebbero dovuto dare ragione di scelte e comportamenti che penalizzeranno cittadini e l’economia locale. Ufficialmente la motivazione dell’assenza è stata determinata da non meglio specificati sopraggiunti impegni”.
“Un comportamento irriguardoso e provocatorio”, ha commentato Giovanni Punzi, Segretario generale dei Postali Cisl, “anche perché i dirigenti di sede a Brescia sono addirittura quattro e a livello regionale sono un piccolo esercito”. Nessuno dei presenti ha risparmiato critiche a Poste Italiane che pur essendo una società per azioni – è stato sottolineato – non dovrebbe dimenticare che il suo maggior azionista è lo Stato, vale a dire i cittadini.
“Quel che dà fastidio a Poste Italiane”, ha spiegato il sindacalista, “è che il Prefetto abbia convocato anche i rappresentanti dei lavoratori: sono arrivati a chiedere al rappresentante locale del Governo di incontrarci separatamente e al di fuori del tavolo di confronto con le istituzioni locali. Del resto è l’unico modo che hanno per non vedersi sbugiardati pubblicamente. L’ultima bugia? Quella che hanno messo a corredo dell’assurda giustificazione dell’assenza alla riunione di stamattina, e cioè che le informazioni sulle chiusure degli uffici postali erano state fornite alle organizzazioni sindacali lo scorso mese di luglio, dimenticandosi di aggiungere che non è stato possibile, ad oggi, confrontarsi su queste chiusure perchè Poste Italiane rifiuta ogni richiesta di dialogo visto che il piano è stato approvato a livello nazionale”.
”Eliminando il sindacato dal tavolo istituzionale”, ha aggiunto, il segretario della Slp Cisl, “eliminerebbero una voce scomoda che dispone dei dati complessivi di ciò che sta avvenendo nel bresciano”.
La denuncia dei Postali Cisl è molto circostanziata: ad oggi sono razionalizzati 25 uffici, ne sono stati chiusi definitivamente due; nel 2011 la somma delle giornate di chiusura di tutti gli uffici postali bresciani (senza considerare le chiusure estive e natalizie) è arrivata a 453 giorni: come se ogni giorno fossero stati chiusi quasi quattro uffici; nei primi 8 mesi del 2012 i giorni di chiusura sono stati 299, pari a sei uffici postali chiusi al giorno. A questi bisogna aggiungere i giorni di chiusura che non vengono comunicati alle organizzazioni sindacali, per cui il dato reale sugli uffici chiusi ogni giorno è sicuramente più alto.
“E’ partendo da questi numeri”, ha concluso Punzi, “che deve muovere un confronto serio con Poste Italiane: peccato che l’Azienda non mostri né serietà né responsabilità”.

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