Staminali, Celeste “sta bene” dopo terapia

La bimba è stata sottoposta al trattamento al Civile. Ora è tenuta sotto osservazione, ma potrebbe essere dimessa a breve. Prosegue la lotta dei genitori in tribunale.

(red.) Agli Spedali Civili di Brescia, e in tutto il vasto mondo che guarda con speranza alle cosiddette cure ‘compassionevoli’ a base di cellule staminali adulte, è stato il giorno di Celeste. Lo ha detto anche il padre della bambina, Giampaolo Carrer: ”Non vogliamo fare polemiche, siamo qui per lei”.
La piccola, due anni appena e mesi di ospedalizzazione alle spalle per colpa dell’atrofia muscolare spinale, è arrivata in mattinata alla struttura bresciana accompagnata da mamma e papà. Celeste ha potuto ricevere la quarta infusione di cellule staminali adulte a seguito del ricorso al Tribunale di Venezia contro il provvedimento dell’Aifa (Agenzia Italiana per il Farmaco) che aveva ordinato al Civile di sospendere le cure della ‘Stamina foundation onlus’ per presunta irregolarità strutturale e igienico-sanitaria del laboratorio.
Il 28 agosto si saprà se la cura per Celeste potrà continuare, terminando così il ciclo di cinque infusioni previsto dal programma della cura ‘compassionevole’, o dovrà interrompersi per la seconda volta dallo scorso maggio a questa parte. Intanto, però, Celeste ”sta bene”, come racconta suo padre. ”Si riposa nella sua stanza” al terzo piano dell’ ospedale bresciano, nel reparto di oncoematologia pediatrica dove i medici la stanno tenendo sotto osservazione.
”Se non insorgeranno effetti collaterali potrà essere dimessa”, ha dichiarato Raffaele Spiazzi, direttore sanitario dell’Ospedale dei bambini. “Normalmente queste operazioni richiedono un paio di giorni di permanenza in ospedale”. Operazioni che, per il pediatra e consulente della famiglia Carrer, Marino Andolina, costituiscono una ”terapia salvavita. Le cellule sono innocue, sono infuse per endovena in cinque, dieci minuti; in pochi secondi per via lombare”.
Ora la parola passa alla Giustizia. Prima al Tribunale di Venezia, poi al Tar di Brescia, che il 4 settembre si pronuncerà sui ricorsi presentati dagli Spedali Civili, dalla Stamina foundation onlus, dagli altri pazienti in cura per mano delle loro famiglie, capitanate dai Carrer. ”Siamo sempre fiduciosi “, ha detto Giampaolo Carrer, il papà. “Non abbiamo mai perso la speranza e mai la perderemo”. Si penserà all’eventualità che al Civile non si possano più somministrare cure a base di cellule staminali soltanto dopo un potenziale pronunciamento ufficiale del giudice.
Il giorno dell’udienza al Tar l’associazione dei familiari dei pazienti che hanno dovuto interrompere le cure terranno un sit-in davanti al tribunale di Brescia.

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