Via Milano? La Loggia ci riprova con Monti

Il comune di Brescia ha deciso di partecipare al Piano nazionale inserito nel decreto sviluppo che stanzia 2 mld per “riqualificazione di aree urbane degradate”.

(red.) Un Piano nazionale per la città per riqualificare via Milano. Lo ha varato Palazzo Loggia, facendo appello al Governo Monti e chiedendo quelle risorse (che mancano alle casse del comune di Brescia) per portare a termine il progetto di rilancio dell’importante arteria viaria, rimasto a mezz’aria.
Scaduti ampiamente i termini entro i quali (il 19 marzo, scorso) i proprietari dei fatiscenti palazzi del quartiere cittadino avrebbero dovuto presentare un progetto di restauro (solo sei l’hanno fatto), ora l’amministrazione comunale vuole tentare la carta dei finanziamenti pubblici, facendo leva su quanto previsto dal decreto sviluppo che ha istituito una cabina di regia per il coordinamento del Piano nazionale.
Allo stato attuale quello che da Roma viene messo a disposizione è un fonda di 2 miliardi di euro: non moltissimi, tenendo conto delle richieste provenienti da molte città italiane.
Per accedere alle risorse le amministrazioni locali devono presentare progetti  di “riqualificazione di aree urbane con particolare riferimento a quelle degradate”.
Una descrizione che calza a pennello con la zona di via Milano. Entro il prossimo 5 ottobre la Loggia ha tempo per presentare le proprie idee e richieste.
Quindi i cantieri (finanziati con soldi pubblici) dovranno aprire entro l’anno. Da qui la scelta, da parte del comune, di prediligere i progetti già cantierizzabili.
Il “Progetto integrato per la riqualificazione di via Milano” ha censito 41 immobili degradati finalizzati al recupero sociale del quartiere, per un valore complessivo (che comprende anche interventi sul parcheggio in struttura di via Mazzucchelli, la nuova piazza di fronte al cimitero Vantiniano, la bonifica dei giardini di via Nullo e un nuovo sistema di videosorveglianza) di 12,8 milioni di euro.

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