Province, comuni mantovani a Brescia?

Le amministrazioni di nove municipalità vorrebbero passare nel nostro territorio diventando "bresciane". Al vaglio diverse ipotesi, ma c'è anche chi ribalta la proposta.

(red.) La Spending review impone tagli anche agli enti locali mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune province che non raggiungono i 350mila abitanti. Brescia,  secondo questa ipotesi si salverebbe, non così le vicine Cremona, Mantova e Lodi che si vedrebbero cancellate o, meglio, accorpate o “riordinate” dal punto di vista amministrativo.
E mentre nella città del Torrazzo si è aperto il balletto del “chi vuole andare con chi”, a Mantova nove comuni della provincia vorrebber passare alla sponda bresciana.
Goito, Castiglione delle Stiviere, Guidizzolo, Volta Mantovana, Cavriana, Solferino, Ponti sul Mincio, Medole e Monzambano non vogliono stare con i cremonesi e nemmeno aderire a quella che è stata denominata “Provincia del Po” nella quale verrebbero accorpate Lodi, Cremona e Mantova. Pavia? Troppo lontana, scartata pure questa.
Brescia invece, cone cui il territorio mantovano confina è più appetibile e  forti del testo della Spending review laddove recita  che “Le ipotesi e le proposte di riordino tengono conto delle eventuali iniziative comunali volte a modificare le circoscrizioni provinciali esistenti”, hanno lanciato l’Sos.
Resta da vedere se la Provincia di Brescia possa modificare i suoi (già estesi) confini ed accogliere i comuni “profughi”. Intanto qualche iniziativa di carattere concreto è stata presa dai “fuoriusciti”: ovvero l’appello al capo di Gabinetto del ministro Patroni Griffi per valutare l’estensione dei confini provinciali,  ed anche al Consiglio delle Autonomia Locali della Lombardia, organo preposto al riordino delle Province.
L’idea di diventare “bresciani” solletica anche le amministrazioni di Castel Goffredo, Casalmoro, Casalromano. Del resto, molte sono le affinità economiche che legano il  territorio mantovano con quello della Leonessa.
Ma qualcuno storce il naso e, tra questi, proprio Alessandro Pastacci, presidente della Provincia di Mantova, che invece propone un ribaltamento della situazione, ipotizzando “una grande provincia del sud est della Lombardia” che potrebbe accogliere comuni mantovani, cremonesi, ma anche bresciani. Le trattative sono aperte.

 

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