Omicidio-suicidio, l’uomo era stato denunciato

Gianfranco Saleri, ex imprenditore originario di Coccaglio, pretendeva di gestire gli incassi del negozio dell'ex compagna e l'aveva minacciata di morte più volte.

(red.) Con la prima pistola ha ammazzato lei, con la seconda si è sparato in testa. E la terza gli è stata trovata addosso durante l’ispezione cadaverica.
Gianfranco Saleri, 61 anni, ex imprenditore originario di Coccaglio (Brescia) verso le 9 di martedì ha ucciso l’ex convivente Sandra Lunardini, 50 anni, di Cervia (Ravenna), con tre colpi al torace esplosi di fronte al negozio di parrucchiera di Milano Marittima che la donna gestiva da qualche tempo. Poi si è tolto la vita. Inutili i tentativi del 118 di rianimarlo. I due corpi sono rimasti accasciati l’uno accanto all’altro finchè in tarda mattinata la polizia mortuaria li ha caricati sullo stesso furgone per l’ultimo viaggio verso l’obitorio.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Roninv (Reparto operativo nucleo investigativo) di Ravenna e del Nucleo Operativo di Cervia, che stanno anche verificando l’eventuale presenza di biglietti e sms, l’uomo è arrivato nel negozio del centralissimo viale Romagna all’orario d’apertura; in quel momento dentro c’erano solo una dipendente e la 50enne. Quindi ha chiamato la donna fuori per un ennesimo chiarimento. Poi tutto è accaduto in pochi istanti in un cortiletto adiacente allo stabile. L’unica persona che ha assistito alla scena è stata la dipendente, portata via in stato di choc con l’ambulanza del 118. Il primo a dare l’allarme è stato un turista bolognese, che in principio aveva creduto allo scoppio di alcuni mortaretti. E che invece, avvicinandosi, ha visto i due corpi. Sul posto, oltre a polizia e carabinieri, sono intervenuti il Pm Isabella Cavallari, il procuratore capo Roberto Mescolini e il medico legale Donata Dal Monte.
Dagli accertamenti è emerso che nell’ultimo mese la donna aveva denunciato l’uomo per due volte alla locale Stazione dell’ Arma. Entrambe per questioni legate agli incassi del negozio ritirati dal bresciano il quale, nonostante la recente conclusione della relazione sentimentale a causa di un suo presunto tradimento con un’ex dipendente poco più che ventenne, considerava l’attività ancora di sua competenza, guadagni quotidiani compresi. Da qui scaturivano alterchi, caratterizzati anche da minacce molto gravi. La prima denuncia, del 27 giugno scorso, quando il bresciano, dopo aver insultato la ex, l’aveva esplicitamente minacciata di morte. La seconda denuncia risale appena a giovedì scorso per fatti analoghi.
Saleri, divorziato, due figlie da una precedente relazione, in passato co-titolare di un’impresa di accessori per il bagno e da tempo domiciliato in una villetta di Milano Marittima, non faceva mistero di possedere le tre pistole (una Smith & Wesson 357 Magnum, una Glock e una Beretta 7.65) tanto da averle mostrate in più di una occasione a diversi residenti. Ma tra i locali della zona, oltre che per il suo carattere considerato irrequieto, era noto per la sua passione per i motori. Oltre alla vettura ‘New Beetle’ Volkswagen ultima serie, con la quale in mattina ha raggiunto il negozio della ex, girava pure con una Ferrari F40 che da poco aveva sostituito una Porsche, con una Mercedes Smart e con una moto ‘TMax’ Yamaha.
Anche la donna, ex moglie di un noto parrucchiere della zona, aveva due figli: una ragazza di 21 anni che sarebbe dovuta partire per l’Erasmus, uno di 17 anni che lavora in un bar a pochi passi. E che ha saputo della morte della madre quasi in diretta.
La vicenda ricorda un altro omicidio-suicidio che ha toccato la stessa zona: il 31 maggio un pensionato barese di 60 anni aveva assassinato a Cesena una donna di 45 anni con cui aveva avuto una breve relazione e che lo aveva denunciato per stalking. Poi era scappato e si era asserragliato nel Duomo di Cervia dove, dopo un tentativo di mediazione andato avanti tutto il pomeriggio, si era sparato un colpo al petto, suicidandosi.

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