Green Hill, “cani fantasma” in azienda?

Investigatori al lavoro nell'allevamento posto sotto sequestro. Emerse alcune irregolarità ed un tentativo di modifica dei dati. Diversi beagle senza microcheap.

(red.) Gli agenti della Digos di Brescia sono al lavoro sul materiale informatico sequestrato giovedì nell’allevamento di beagle ‘Green Hill’ di Montichiari.
Obiettivo degli investigatori, a quanto si è saputo, è quello di incrociare questi dati con le informazioni raccolte dai dipendenti dell’allevamento. Ne sono stati sentiti una decina come persone informate sui fatti. Nell’inchiesta sono indagate tre persone con l’accusa di maltrattamento di animali.
Il sospetto è che nell’azienda, che fa capo alla multinazionale Marshall, esistessero “cani «fantasma”, ovvero cuccioli non registrati regolarmente nei registri. Un’ipotesi che era stata sollevata tempo fa e riferita dalla agenzia di stampa Geapress che aveva dato notizia che tra i “collaboratori” dell’azienda risultavano anche enti di protezione animali, iscritti come “compratori” degli animali allevati a Montichiari.
Tra gli acquirenti ci sarebbero stati Tiere in Not e Laborbeagle Team, strutture tedesche che si occupano di accogliere e curare gli animali utilizzati per la vivisezione. Ma anche le francesi Spa 89 e l´Arche de Noe, rifugi per cani e gatti abbandonati o maltrattati e la Arthaz che si occupa di animali utilizzati come cavie nella sperimentazione farmaceutica.
Tutto questo sebbene alla Green Hill di Montichiari non si effettuino esperimenti sui cani, né attività di vivisezione.
Qualche giorno prima dell’agenzia, l’Oipa aveva diramato un comunicato in cui dichiarava che solo una parte degli animali dell’allevamento di Montichiari era fornito di chip.
Nella struttura sono ospitati 2700 esemplari di beagle, ma nei capannoni sul colle di San Zeno erano presenti cuccioli senza il microcheap e quindi non registrati all’anagrafe regionale.
Un altro “giallo” su cui gli investigatori stanno cercando di fare luce, è quello legato al tentativo di modifica, operato on-line dagli Stati Uniti, dei file aziendali. Si tratta di un tentativo di “inquinamento di prove? Ancora presto per affermarlo con certezza, a il dubbio si fa strada.
La Procura ha quindi disposto il sequestro di tutti i pc presenti nell’allevamento che verranno sottoposti ad analisi dettagliate.
Allo stato attuale sono tre le persone indagate per presunti maltrattamenti. Secondo quando si è appreso, si tratterebbe dell’amministratore delegato, del direttore e del veterinario aziendale. Nel frattempo gli agenti ella Digos  hanno anche ascoltato i dipendenti della Green Hill, come “persone informate dei fatti” e incrociato le testimonianze rese con i nuovi dati acquisiti.
Intanto sono pressanti le richieste delle associazioni animaliste per ottenere l’affidamento dei cani beagle della struttura, la cui custodia giudiziaria è stata delegata ad Asl, Green Hill e sindaco di Montichiari.

 

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.