Green Hill, tre indagati per maltrattamenti

Si tratta dei vertici dell'azienda che alleva cani destinati alla sperimentazione. I cuccioli di beagle sottoposti alla tutela della Asl e del sindaco di Montichiari.

(red.) Tre persone risultano indagate in concorso fra loro per il reato di maltrattamento di animali nell’ambito della vicenda che ha portato al sequestro di ”Green Hill”, la nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Lo rende noto la Forestale in un comunicato.
Gli indagati sono i vertici dell’azienda in cui si allevano beagle destinati alla sperimentazione. Le operazioni sono eseguite congiuntamente dal Corpo forestale dello Stato e dagli agenti della Digos della Questura di Brescia. Questi ultimi, nei mesi scorsi, hanno acquisito numerose conoscenze sulla struttura in occasione anche delle manifestazioni di protesta che si sono succedute a Green Hill.
”Allo stato attuale”, si legge ancora nella nota, “le operazioni di sequestro sono ancora in corso e andranno avanti per diverse ore. Non si conosce ancora l’entità numerica dei cani beagle sequestrati in quanto la struttura da ispezionare è molto vasta. I cuccioli di beagle non potranno comunque uscire dall’azienda. I rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale Asl. Essi avranno l’obbligo di cura e alimentazione degli animali”.
Nel decreto con il quale la Procura dispone il sequestro dell’allevamento Green Hill di Montichiari, a quanto si è saputo, si ipotizza che i beagle custoditi nella struttura possano essere destinati anche alla sperimentazione connessa alla cosmesi e non quindi solo a quella scientifica.
La ragione per la quale è ipotizzato il reato di maltrattamento di animali è invece da mettere in relazione alle particolari caratteristiche della razza beagle. Il beagle è infatti un segugio e necessita di particolari condizioni di vita, tra le quali la possibilita’ di stare all’aria aperta.

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