Arte, I 100 disegni di Caravaggio

Importante ricerca di Maurizio Bernardelli Curuz, direttore artistico di Fondazione Brescia Musei, e Adriana Conconi Fedrigolli. Il 6 luglio l'e-book.

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    (red.) C’è anche Brescia nella scoperta che potrebbe diventare una pietra miliare della storia dell’arte. “La madre di Caravaggio, Lucia Aratori, aveva speso una fortuna per pagargli la salata retta di allievo per quattro anni nella bottega di Simone Peterzano. Impossibile che non avesse voluto vedere i risultati, che non ci fossero i disegni”.
    Forti di questa certezza, gli storici dell’arte Maurizio Bernardelli Curuz, direttore artistico di Fondazione Brescia Musei e Adriana Conconi Fedrigolli, hanno portato alla luce centinaia di disegni del giovane Merisi. Una scoperta che vale 700milioni di euro.
    Il 6 luglio uscirà su Amazon il loro e-book “Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate”. L’impresa era iniziata due anni fa, quando i due storici avevano iniziato a passare in rassegna il Fondo Peterzano, nel Castello Sforzesco, contenente 1.378 disegni del Caravaggio e dei suoi allievi.
    Dall’analisi delle prime opere realizzate a Roma dal Merisi, Bernardelli Curuz e Conconi Fedrigolli hanno individuato il “Dna strutturale”, il canone geometrico appreso dal Caravaggio quando era ancora un semplice allievo di Peterzano, e che non ha mai più abbandonato. Un canone che è stato riconosciuto in alcuni dipinti del quadro dipinto nel 1573 per la chiesa milanese dei Santi Paolo e Barnaba e che raffigura “Il Miracolo dei santi Paolo e Barnaba a Listri”, definito gia’ da Roberto Longhi ”fortemente precaravaggesco”.
    A ritroso, analizzata la pittura del Peterzano, gli studiosi hanno poi affrontato il Fondo con i disegni di maestro e allievi del Castello Sforzesco: 83 i disegni attribuibili al giovane Merisi. Una scoperta che farà luce sui primi anni del Caravaggio, quelli vissuti tra Bergamo e Milano, che fino ad oggi erano rimasti oscuri.
    Ultimo atto della ricerca, il ritrovamento nel Fondo di un  biglietto con parole di protesta. L’analisi di Anna Grasso Rossetti, perita grafologa del tribunale di Brescia ha confermato l’ipotesi che anche il biglietto sia autografo di Caravaggio.

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