Gavardo, il figlio li ha uccisi a mani nude

Secondo gli inquirenti è Marco Antonelli l'assassino dei suoi genitori, orrendamente pestati a sangue e poi soffocati nella loro villetta mercoledì notte.

(s.s.) Li avrebbe pestati, a mani nude, in uno scoppio d’ira. E poi finiti con un sacchetto di plastica intorno alla testa, accuratamente chiuso con dello scotch. E’ questa la ricostruzione che hanno fatto i carabinieri del comando provinciale di Brescia, coordinati dal comandante colonnello Marco Turchi, del delitto di Gavardo scoperto giovedì pomeriggio, e che hanno subito avviato le indagini in una precisa direzione, insieme con i colleghi della stazione di Gavardo e di Salò.
Da subito gli indizi sono ruotati intorno ad una persona ben precisa: Marco, il figlio dei due coniugi Antonelli. Gli inquirenti hanno ricostruito in poche ore un quadro ben preciso: mercoledì sera Marco è stato fermato dopo aver acquistato una dose di hashish da uno spacciatore egiziano nella piazza del paese. I militari da tempo stavano tenendo sotto controllo il pusher, e sono così riusciti ad inchiodarlo documentando lo scambio. In caserma li hanno portati tutti e due, e mentre lo spacciatore è stato arrestato per spaccio, Marco Antonelli è stato denunciato penalmente per favoreggiamento in quanto, nonostante l’evidenza delle prove in mano ai carabinieri, avrebbe comunque ammesso di aver acquistato la droga ma da un nigeriano in città e non dall’egiziano arrestato con lui.
Il giovane è uscito dalla caserma intorno alle 23.20 e, sebbene il particolare non sia stato subito messo a verbale, i militari della compagnia di Gavardo ricordavano bene come fosse vestito: scarpe da tennis bianche, maglietta azzurra e pantaloncini al ginocchio. Un particolare importante, confermato anche da altri testimoni. Marco dev’essere rientrato a casa poco prima della mezzanotte, e qui sarebbe scattata la furia omicida.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, con tutta probabilità i genitori, sentendolo rientrare, gli avrebbero chiesto conto di quanto accaduto con le forze dell’ordine, e proprio questa dev’essere stata la molla che ha scatenato la rabbia cieca del figlio. La discussione sarebbe degenerata in lite e poi in una vera e propria aggressione. In particolare il volto della madre è rimasto sfigurato dalle botte ricevute, e forse con lei il figlio si è aiutato con un corpo contundente. Dopo averli pestati a sangue, ma probabilmente senza averli ancora uccisi, Marco sarebbe salito al piano superiore dove si trova il suo appartamento, avrebbe recuperato guanti di gomma e sacchetti di plastica e avrebbe terminato l’orrendo delitto. L’esame autoptico sulle due vittime chiarirà se Piero e Alba Antonelli siano morti per le percosse o se soffocati. La sostanza, però, cambia di poco.
Molti, e pesanti, sono gli indizi a carico di Marco Antonelli. I vestiti che indossava mercoledì sera quando è stato fermato dai carabinieri di Gavardo non sono tuttora stati ritrovati, e il giovane non riesce a spiegarne la sparizione. Inoltre tracce di sangue sono state trovate sia all’interno dell’appartamento dei due pensionati, sia sulle scale che conducono nella mansarda del figlio, che lungo corridoi, maniglie e stanza da bagno di quest’ultimo. Infine, le mani e i polsi del giovane presenterebbero delle abrasioni, compatibili con il pestaggio dei genitori.

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