Camusso: “Il Governo pensi al lavoro”

Il leader Cgil a Brescia per i 120 anni della Camera del Lavoro: "Nuova occupazione e investimenti, con la riforma Fornero di sole regole neanche un posto in più".

(red.) Il governo ”deve pensare” al lavoro, creando nuova occupazione e investendo nella produzione, perchè la riforma Fornero con le sole regole non determinerà neanche un posto in più. E, in questa scia, la priorità parallela è rappresentata dal fisco, con la necessità di una riduzione della pressione oggi ”intollerabile” sui lavoratori e sui pensionati. Il leader della Cgil, Susanna Camusso, torna all’attacco indicando gli interventi considerati urgenti da mettere in campo. E poi, aggiunge, bisogna smetterla di ”immaginarsi che la finanza è l’orizzonte dei profitti”.
Camusso parla in occasione della cerimonia per i 120 anni della Camera del lavoro di Brescia. Non tralascia neppure l’altra grande questione prioritaria per i sindacati, quella degli esodati, dopo la conferma del decreto interministeriale che salvaguarderà 65 mila lavoratori rispetto all’innalzamento dell’età pensionabile introdotta dalla riforma previdenziale. Prima di entrare nel Teatro Grande, per la cerimonia, Camusso ha incontrato una delegazione di esodati, coloro che cioè rischiano di restare per anni senza lavoro e senza pensione: ”Mi hanno chiesto ciò che mi chiedono tutti gli esodati italiani: di dar loro una risposta”, ha riferito il segretario generale della Cgil. “Non era mai successo nella storia del Paese che una riforma non prevedesse una clausola di salvaguardia per le persone che avevano già firmato degli accordi”. Per loro, ”il governo deve fare una cosa semplice: mantenere le condizioni che avevano a quella data. Non esistono altre soluzioni: ogni altra scelta cancella qualcuno”, ha detto Camusso.
Della riforma del mercato del lavoro, dopo il primo via della commissione Lavoro del Senato, che da martedì tornerà all’esame dell’Aula di Palazzo Madama, parla anche il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria: ”Va nella direzione giusta ma”, afferma in una intervista al Corsera, “deve fare presto, il tempo è un fattore decisivo, tutta l’ Europa sta seguendo con interesse l’evoluzione del risanamento strutturale italiano a partire dalle pensioni in poi”. In questo momento di crisi, ”dobbiamo stare allo schema che ci ha proposto l’Europa e certo questo governo lo sta facendo con piu’ dignità del precedente”, ha aggiunto Camusso che però ha sottolineato che ”dietro c’è l’idea che il prezzo lo debba pagare solo una parte della società, e cioè i lavoratori. Il presidente del Consiglio lo chiama rigore, io lo chiamo peggioramento delle condizioni dei lavoratori”. Proprio sui temi del lavoro, del fisco e della crescita, insieme al welfare, Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza Senato 2 giugno per la manifestazione nazionale che le tre confederazioni hanno organizzato nel giorno della festa della Repubblica per ricordare che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro. E per chiedere, con uno slogan unitario, ”meno tasse per lavoratori e pensionati, più risorse per il lavoro”.

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