Dalla Regione 43 milioni per le bonifiche

In provincia di Brescia i soldi, poco più di 800mila euro in totale, andranno a Paderno e Passirano e all'azienda Infrastrutture Lombarde.

(red.) Un piano triennale per aiutare i Comuni nelle operazioni di bonifica, ripristino e riqualificazione ambientale dei siti inquinati. E’ questo lo scopo della delibera approvata dalla Giunta regionale lombarda su proposta dell’assessore all’Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, con la quale vengono messi a disposizione oltre 43 milioni di euro. Per quanto riguarda Brescia i finanziamenti regionali dal 2012 al 2014 andranno a Paderno Franciacorta (31.460 euro), Passirano (Sin Brescia-Caffaro: 100.000 euro), e 700.000 euro a Infrastrutture Lombarde per interventi di caratterizzazione a Crosio della Valle.
“Si tratta di un piano imponente e complesso, che è stato elaborato nei dettagli”, ha spiegato il presidente Roberto Formigoni. “Ci consente infatti di accelerare su alcune situazioni particolarmente delicate, alcune delle quali si protraevano da molto tempo. Ora, nonostante la crisi, interveniamo”. I fondi permetteranno di portare a compimento gli interventi di bonifica di almeno 15 siti contaminati. La delibera prevede che 2,5 milioni di euro siano destinati a Province e Arpa per procedere alla ricerca delle sorgenti di inquinamento delle acque sotterranee. “Il Piano affronta diversi aspetti dell’inquinamento del territorio”, ha continuato Raimondi, “occupandosi ad esempio dell’inquinamento delle acque, che spesso sono trascurate proprio perchè meno visibili. Abbiamo previsto un finanziamento per le Province, affinchè si impegnino nella ricerca delle sorgenti di inquinamento delle acque nei casi di contaminazione più gravi, e abbiamo anche previsto una dotazione finanziaria per Arpa in supporto a questa difficile attività”.
Questo provvedimento si aggiunge a una serie di interventi che hanno apportato una maggiore certezza normativa nel settore, dalla certificazione dell’avvenuta bonifica da parte delle Province, al nuovo regolamento, che definisce l’iter amministrativo per il recupero completo dei siti contaminati. “Si tratta di un vero e proprio ‘pacchetto bonifiche'”, ha commentato Raimondi, “con cui da una parte incentiviamo i privati (se non responsabili dell’inquinamento) a farsi carico delle bonifiche e della riqualificazione dei siti, chiarendone sin da subito la futura destinazione d’uso, e dall’altra, nei casi più gravi in cui i Comuni hanno dovuto o devono sostituirsi d’ufficio ai privati che hanno inquinato, facciamo uno sforzo per aiutarli finanziariamente”.

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