Scuole: “Lo Stato deve a Brescia oltre 1,5 mln”

Appello di Arcai al Governo per recuperare risorse. "A causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, nel 2012- 2013, dalla Loggia solo un contributo di 380.000 euro".

(red.) Con la lettera inviata nei giorni scorsi ai rappresentanti delle istituzioni, l’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia, Andrea Arcai, si è pronunciato in difesa del diritto allo studio e dell’istruzione di qualità.
Forte l’appello indirizzato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione, alle forze politiche e alla autorità scolastiche locali affinché le istanze degli istituti bresciani trovino accoglimento. “Mi preme segnalare la situazione di estrema difficoltà in cui versano le scuole bresciane primarie e secondarie di primo grado, dovuta al fatto che ormai da anni lo Stato non versa alle istituzioni scolastiche i fondi dovuti”, si legge nella nota di Arcai. “Lo Stato ha accumulato nei confronti degli istituti comprensivi cittadini un debito di 1.550.000 euro negli ultimi sei anni per il solo diritto allo studio”. Una condizione drammatica che mette seriamente a rischio l’erogazione del servizio scolastico nel suo complesso: le scuole non hanno più fondi per pagare i supplenti, per far funzionare i fotocopiatori, per acquistare i prodotti indispensabili, per garantire sicurezza, vigilanza e pulizia dei locali.
“Negli ultimi quattro anni”, precisa l’assessore, “il Comune di Brescia aveva cercato di sopperire alle negligenze dello Stato, versando nelle casse delle scuole, a titolo di contributo per il diritto allo studio, più di 1.800.000 euro” oltre a 175.000.000 euro dal 2008 al 2011 per la scuola in generale e aver previsto una spesa complessiva di oltre 45.000.000 euro per il 2012. Quest’anno sarà possibile “a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità e dalla drastica contrazione degli utili delle nostre società partecipate” dare alle scuole, sia per il 2012 sia per il 2013, solo un contributo di circa 380.000 euro per il diritto allo studio e alla perequazione. La lettera ha trovato seguito nell’azione di coordinamento dei vari soggetti istituzionali e delle parti sociali, messa in campo con convinzione dell’assessore per esercitare una maggiore pressione sul Governo, come ad esempio l’interpellanza al ministro Profumo depositata alla Commissione Istruzione della Camera dei Deputati dagli onorevoli Beccalossi e Saglia proprio sulla situazione delle scuole bresciane. “Attraverso un corale intervento di sensibilizzazione”, sottolinea Arcai, “intendo richiamare lo Stato alle proprie responsabilità affinchè onori i suoi debiti” e metta in condizione le scuole bresciane a continuare a essere tra le migliori della nazione. A tal fine l’assessore ha richiesto di essere ricevuto dai dirigenti degli uffici scolastici provinciale e regionale, dott.ssa Raimondi e dott. Colosio, dall’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Lombardia, on. Aprea e dalle competenti commissioni parlamentari.
Solo un’azione “coordinata tra tutte queste realtà, la cui autonomia è stata di colpo cancellata dal Governo”, afferma l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia, “consentirà un’efficace azione nei confronti di chi effettivamente deve provvedere a quanto stabilito dalla Costituzione e cioè che venga garantito il diritto alla scuola per tutti. Solo se si rimarrà divisi come fino a ora è accaduto, la sconfitta e il regresso sociale saranno certi”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.