A2A, la mozione divide la Loggia

Il Consiglio ha approvato a maggioranza il documento sugli indirizzi strategici per il triennio 2012-2014. Fuori dal comune la protesta contro i tagli al Tpl.

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(c.p.) Fuori una cinquantina di manifestanti pronti ad entrare in Loggia per ribadire il proprio no alla decisione di tagliare le corse serali e quelle domenicali del trasporto pubblico cittadino, dentro il Consiglio comunale chiamato a confrontarsi sulla mozione unitaria (di Pdl, Pd, Lega e Udc) sugli indirizzi strategici per il triennio 2012-2014 relativi ad A2A.
Sotto il portico della Loggia c’è stato qualche spintone tra manifestanti e forze dell’ordine quindi la decisione di far entrare una delegazione in modo da poter esporre le proprie ragioni al sindaco. Dopo un’ora di confronto non sono per emersi grandi cabiamenti: da un lato la Giunta he ribadiva la propria impossibilità a garantire acluni servizi per la mancanza di risorse, dall’altra i rappresentanti degli studenti, del Magazzino 47 e del movimento per la partecipazione Cittadini e Cittadine che puntavano il dito contro i tagli a trasporto pubblico, scuola e sociale.
In Consiglio intanto proseguiva la discussione intorno alla mozione “unitaria”. “La costituzione di A2A ad oggi non ha dato i risultati sperati”, ha ribadito Aldo Rebecchi presidente della Commissione consigliare sulle società partecipate, “si rileva infatti uno sbilanciamento dei ruoli che vanno riequilibrati. A questo si aggiunge il forte indebitamento, la mancata valorizzazione delle professionalità aziendali bresciane oltre alla perdita di investimenti nel territorio”.
Con il documento quindi Pdl, Pd, Udc e Lega chiedono al Sindaco e alla Giunta di farsi parte attiva con l’altro socio forte (il Comune di Milano) per tra le altre cose dar vita ad una revisione della struttura aziendale (con la costituzione ad esempio di un polo industriale autonomo dell’energia e uno dell’ambiente e del territorio), per ridurre i costi di consulenza e degli incarichi esterni.
“Si deve attuare una politica dei dividendi che consenta di garantire ai soci la distribuzione di utili in maniera omogenea nel tempo e commpatibile con gli andamenti economici dell’azienda”, ha sottolineato Rebecchi. Contrari alla mozione i consiglieri del gruppo di Ali, che dà uno scossone alla maggioranza di governo. “Diciamo no a questa mozione non perchè sia cattiva”, ha spiegato il capogruppo Luigi Recupero, “ma perchè non si parla di strategie affinche l’azienda possa garantire il migliore servizio pubblico al prezzo più competitivo”.
La mozione piace poco anche a Laura Castelletti. “Serviva un maggiore coinvolgimento della cittadinanza”, ha spiegato, “invece appare una mozione che si rivolge solo ai consiglieri. Noto poi in termine di nomine l’assenza delle donne”.
Per Donatella Albini “Siamo nel campo della pura ingegneria finanziaria scollegata da un progetto, di soci che pensano al profitto e non alla funzione strategica dell’azienda”, ha sottolineato nel suo intervento. “Ragioniamo sui torti e sugli errori. Le nomine non pescano nelle capacità di gestione ma nella gestione di interessi finanziari a breve: premiando gli amici fidati che esprimono il potere e il controllo più che una capacità progettuale”.
Anche Roberto Toffoli del Pdl ha qualcosa che gli piace poco. “Si tratta di un documento che in Commissione è stato ‘blindato'”, ha spiegato, “è per questo che non ho voluto partecipare alla stesura”.
Fabio Capra del Pd difende la mozione pur non lesinando una stoccata alla Lega che sostiene come il peccato originale di A2A sia la fusione e la brescianità violata. “La Lega dichiara che il Pd farebbe il doppio gioco. Noi con questo documento esprimiamo senso di responsabilità e la speranza che da qui ricominci un percorso virtuoso per l’azienda attraverso le nomine che non competono al Consiglio comunale ma al Sindaco” le sue parole. “Abbiamo steso un documento importante- ha invece commentato il capogruppo del Pdl Achille Farina che però attacca i tre consiglieri Recupero, Acri e Agnellini”. Spiace però vedere che i rappresentanti di Ali, eletti con il Pdl, si schierino contro per eventuali convenienze e per ricerca di poltrone”.

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