Imu, da Brescia 600 milioni di euro

Questa la stima del gettito derivante dall'applicazione dell'imposta per la nostra città. Monti: "Inaccettabile qualsiasi ipotesi di obiezione fiscale dai comuni".

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(red.) Manca poco alla scadenza della prima rata dell’Imu, l’Imposta unica municipale che sostituisce l’Ici. Tre le dilazioni, ma solo sulla prima casa.
A Brescia è stato calcolato che l’introito derivante dalla “nuova tassa” sarà  poco più di 600 milioni di euro.
Intanto sono già un centinaio i Comuni che hanno deliberato un aumento dell’addizionale Irpef di loro competenza. E se gli amministratori locali stanno cercando di far quadrare i conti, penalizzati dai tagli dei trasferimenti Stato-enti locali, di fronte ad un ventilato “sciopero delle tasse” si è fatta subita sentire la voce del Governo: “Qualsiasi ipotesi di obiezione fiscale contro l’Imu”, ha detto il premier Mario monti, “è inaccettabile”. Le polemiche sull’imposta sulla prima casa sono sostenute soprattutto dalla Lega Nord che ha serrato i ranghi contro l’esecutivo annunciando iniziative di protesta.
Iniziative che hanno spinto il ministro dell’Interno (ed ex prefetto di Brescia) Annamaria Cancellieri, a richiamare i sindaci alla “responsabilità”.
“I sindaci siano responsabili, ho massima fiducia in loro e comprendo le difficoltà, ma il senso dello Stato non deve mai venire meno” ha affermato Cancellieri, a margine di una firma di un protocollo siglato con l’Enel al Viminale.
“Ritengo che la problematica sia delicata perchè tocca le persone” ha aggiunto il ministro, “ci vuole molta attenzione e lo faremo. Ma anche i sindaci, che sono ufficiali di governo, hanno funzioni istituzionali ed e’ bene che non dimentichino mai che portano una fascia tricolore e lavorano per il Paese. Quindi tutto quello che è attenzione per il sociale e per i bisogni della gente va benissimo ma non dimentichiamo che i sindaci sono un’istituzione”.
A chiedere di alleggerire il peso dell’Imu è anche il Pd, per bocca del suo segretario Pier Luigi Bersani. “Il peso dell’Imu è effettivamente micidiale”, ha spiegato il leader del Pd incontrando la stampa estera, “Noi chiederemo di attenuare questo peso affiancando una tassa sui grandi patrimoni”. “I sindaci lo sanno che hanno la fascia tricolore, ma bisogna anche ricordarsi che non possono diventare solo esattori dello Stato”, ha sottolineato ancora Bersani, “L’Imu va attribuita ai comuni, poi sarà lo Stato a rivedere i trasferimenti”.
“Togliere l’Ici sulla prima casa è stata una scelta giusta che rivendichiamo e rifaremmo domani mattina”, ha detto invece a Lucca il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, a margine del comizio elettorale a sostegno del candidato sindaco Mauro Favilla. “Abbiamo già ottenuto che l’Imu si paghi in tre rate. Lavoreremo perchè questa tassa possa essere una tantum”, ha aggiunto Alfano.
E poiché al coperta è troppo corta, i comuni dovranno necessariamente mettere mano alle forbici ed operare tagli. A Brescia, ad esempio, una sforbiciata è già stata annunciata al Tpl, il Trasporto Pubblico Locale, con la riduzione di alcune corse nella fascia serate e festiva e con la soppressione di due linee a partire da settembre. Decisione che non ha mancato di suscitare polemiche.
Sul fronte fiscale poi, sul quale quest’anno i Comuni hanno maggiori margini di manovra rispetto al passato premetteranno il rafforzamento dell’imposta di scopo (i Comuni potranno emanare regolamenti per scegliere un’opera da finanziare completamente, superando quindi i vincoli imposti dalla normativa precedente) e l’eliminazione del divieto di rincaro dei tributi minori. Quindi in queste settimane sono in corso valutazioni su questi capitoli d’entrata.
Più delineato il quadro delle addizionali Irpef: molti capoluoghi hanno già deliberato rincari, piuttosto differenziati. Si va da variazioni più contenute (come quelle di Brescia, passata dallo 0,40 allo 0,55%, e di Alessandria, da 0,75 allo 0,80%) a raddoppi secchi (Caserta, Cuneo, Livorno, Palermo e Parma da 0,40 a 0,80%, Verbania da 0,30 a 0,60%), per arrivare a Savona che sale dallo 0,33 allo 0,80%. Il livello massimo, 0,90%, si registra comunque a Roma, dove però quest’anno non ci sono stati ritocchi. Diminuzioni invece a Firenze (da 0,30 a 0,20%) e Gorizia (da 0,10% a zero). Tra i Comuni che hanno introdotto rincari, si segnalano per dimensione urbana anche Carbonia, Ferrara, Viterbo, Alghero ed Eboli (Salerno). In ogni caso, finora molte amministrazioni ha lasciato invariate le aliquote, forse anche per effetto delle imminenti elezioni amministrative. E in molti casi assieme ai rincari sono arrivati anche regimi agevolati per alcune categorie.

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