A2A, approvato il bilancio e il dividendo 2012

Il Consiglio di Sorveglianza ha stabilito che il pagamento per ogni azione, con data 18 giugno, sarà di 0,013 euro. Semaforo verde sui conti presentati per il 2011.

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(red.) Giovedì si è riunito il Consiglio di Sorveglianza di A2A, presieduto da Graziano Tarantini, che ha approvato il bilancio separato e la relazione finanziaria annuale consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2011.
Il Consiglio di Sorveglianza ha approvato, inoltre, la proposta del Consiglio di Gestione di sottoporre all’assemblea degli azionisti il pagamento di un dividendo per azione ordinaria pari a 0,013 euro da mettere in pagamento dal 21 giugno 2012 (data stacco cedola 18 giugno 2012).
“Il Consiglio di Sorveglianza”, si legge in una nota del gruppo, “nel prendere atto della sostanziale tenuta del risultato industriale di A2A e della capacità dimostrata dall’azienda nel condurre l’operazione Edison/Edipower, esprime il proprio apprezzamento per l’operato di tutto il management della società”.
Il sostegno del consiglio di sorveglianza al management, sulle cui scelte ha esercitato la funzione di indirizzo e di controllo nell’ultimo triennio, arriva mentre si apre una settimana decisiva per i futuri assetti di A2A.
Entro il 4 maggio dovranno infatti essere depositate le liste per il rinnovo del consiglio di sorveglianza in vista dell’assemblea del prossimo 29 maggio, inclusa quella dei Comuni di Milano e Brescia, azionisti con il 55% del capitale della multiutility e legati da un patto di sindacato.
Il clima attorno ad A2A, in vista delle nomine, si sta facendo rovente: l’assessore al Bilancio di Milano, Bruno Tabacci, dalle colonne del Corriere di Brescia, aveva chiesto un cambio radicale del management a causa dei risultati deludenti e del taglio del dividendo, e aveva riproposto la creazione di una SuperEdipower, in cui far entrare la Cdp, per alleggerire il debito di A2A.
La replica a Tabacci è arrivata da Stefano Saglia, deputato bresciano del Pdl, ex sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’energia, che ha bocciato il progetto SuperEdipower, parlando di rinazionalizzazione e problemi Antitrust per la Cdp, e difendo i due direttori generali e Graziano Tarantini, presidente della sorveglianza che Brescia vuole spostare alla presidenza della gestione.

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