Monica Rizzi: “Resto in Giunta, non mollo”

L'assessore regionale non ha alcuna intenzione di lasciare la Giunta. "Resto per difendere l'operato di Renzo Bossi che si è sacrificato per la sua onestà".

(red.) L’assessore regionale lombardo Monica Rizzi, che ha seguito la campagna elettorale di Renzo Bossi a Brescia, non ha alcuna intenzione di lasciare la giunta.
”Non sono indagata, non c’entro nulla in tutto questo, non mi sono mai occupata di conti in campagna elettorale, né per la mia, tantomeno per quella di Renzo”, ha spiegato in un comunicato, “e Belsito praticamente nemmeno lo conosco. Le mie dimissioni in bianco sono nelle mani di Umberto Bossi dal 2005. Dovrei dimettermi per solidarietà? O perché qualcuno più che pulizie sta cercando di fare delle epurazioni?”.
Anche il Carroccio bresciano ha chisto a gran voce che la consigliera regionale si dimetta dopo la bufera che si è abbattuta sulla famiglia Bossi.
‘Io”, ha aggiunto Rizzi, che è indagata fra l’altro in una presunta vicenda di dossieraggio si ipotizza per facilitare l’elezione del ‘Trota’, “non sono nè barbara nè cerchista, sono fedele ad Umberto Bossi che ha creduto in me anche durante le indagini sulle due inchieste che mi hanno riguardato lo scorso anno e che proprio in questi giorni si stanno chiudendo a mio favore perchè create sul nulla”.
”Sono solidale con lui e sono certa”, ha sottolineato, “che la magistratura farà luce sul quel che ogni giorno di più sembra un gran complotto creato ad arte. Mi aspetto che per logica la stessa domanda venga fatta a tutti i citati nell’ inchiesta, e per cose ben più gravi di tre parole dette su di me, pure false”.
”In Giunta”, è la conclusione, “ci rimango, anche per difendere l’operato di Renzo Bossi (che si è dimesso lunedì, ndr.) che si è sacrificato per la sua onestà, i valori che gli ha insegnato il suo papà e per il bene della sua famiglia, pur non essendo anche lui indagato”.

 

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