Silvio e Pd bloccarono fascicolo su Bossi Jr.?

In un'intercettazione, la funzionaria del Carroccio Nadia Dagrada dice che politici del Pdl e democratici si sarebbero dati da fare per far rallentare un'indagine sul "Trota".

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    (red.) Nelle carte dell’inchiesta sul tesoriere della lega Nord, Francesco Belsito,  (e che ha portato alle dimissioni del santur Umberto Bossi) compare anche un riferimento a ”Silvio” e ad ”alti” esponenti del ”Pd”: in un’intercettazione, la funzionaria del Carroccio Nadia Dagrada sostiene che politici del Pdl e democratici, insieme, si sarebbero dati da fare per far rallentare un’indagine su Renzo Bossi.
    ”In un’intercettazione”, ha ribattuto l’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, “emergerebbe il nome ‘Silvio’ come colui che avrebbe tenuto fermo, tramite la magistratura, un procedimento penale nei confronti di Renzo Bossi”. Secondo il legale, l’ipotesi che quel Silvio possa essere Berlusconi ”è totalmente priva di fondamento e del tutto risibile”.
    L’intercettazione è dell’8 febbraio. Dagrada parla con l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito. ”E’ vero”, dice la dirigente leghista, “che continuano a dire ai magistrati di mettere sotto il fascicolo? Ma prima o poi il fascicolo esce”.
    A quel punto ”sei rovinato”, continua. “Il figlio di lui (di Bossi, ndr) che ha certe frequentazioni… Altro che Cosentino”.
    Tempo fa Repubblica aveva pubblicato un dossier su una presunta vicenda di festini a base di droga ed escort a cui “Il Trota” avrebbe preso parte nella villa bresciana del compagno dell’assessore regionale allo Sport Monica Rizzi. Una vicenda che aveva sollevato un polverone e che ha dato luogo a denunce da parte degli interessati e che era stata poi smentita dal procuratore capo di Brescia Fabio Salamone.
    A Belsito che chiede chi sia intervenuto per non far uscire quel fascicolo, la dirigente cita il Pdl e il Pd. E poi aggiunge: ”E’ intervenuto più Silvio e so che ci sono di mezzo anche alti, ma alti Pd, e non è che hanno detto ‘chiudi il fascicolo’, hanno detto, ci sono 50 fascicoli, quello era il quinto, gli hanno detto ‘inizia a farlo scivolare ventesimo’. E dopo è passato il tempo, si doveva andare a elezioni a marzo e han detto ‘inizia a metterlo quarantesimo’. Ma appena arriva l’ordine di tirarlo fuori…fuori, eh, tutto: i fermi, l’utilizzo della macchina con la paletta, perchè lui sulla macchina c’ha la paletta”.
    Un altro politico viene tirato in ballo nelle intercettazioni. Si tratta di Filippo Ascierto (Pdl). In una conversazione, l’imprenditore Stefano Bonet, indagato come Belsito sia a Milano, sia Reggio Calabria, sia a Napoli, ”riferisce di averlo” come ”referente per qualsiasi problema con le Forze dell’Ordine, essendo questi un ex maresciallo dei Carabinieri”. Dalle carte emerge anche che l’imprenditore paga l’affitto delle sedi dell’associazione Andromeda, di cui è presidente proprio il parlamentare del Pdl.

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