Eridio, strappo tra Regione e i comuni di Anfo e Idro

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(red.) “Nonostante il no dei comuni di Anfo e Idro noi andiamo avanti lo stesso. Lo facciamo per le urgenze relative alla sicurezza, evidenziate dalla Protezione Civile Nazionale e dal Registro Dighe Italiane”. E’ quanto hanno dichiarato gli assessori regionali al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti, e all’Agricoltura, Giulio De Capitani, al termine dell’incontro odierno del Collegio di vigilanza per l’accordo di programma per il lago d’Idro, convocato in via straordinaria e urgente su richiesta dei sindaci di Anfo e Idro, in provincia di Brescia. In questa sede, i due sindaci, oltre a chiedere la proroga del termine di sottoscrizione dei progetti di valorizzazione ambientale connessi all’intervento di messa in sicurezza del lago d’Idro (fissata per il 1 marzo), hanno comunicato che non sottoscriveranno il documento.
“L’intervento di messa in sicurezza del lago d’Idro”, hanno sottolineato Daniele Belotti e Giulio De Capitani, “è un intervento importante, nel quale Regione Lombardia investirà complessivamente oltre 60 milioni di euro, di cui 10,5 milioni per opere di compensazione ambientale. La decisione dei sindaci di Idro e Anfo di non sottoscrivere l’Accordo nei tempi previsti non fermerà il progetto, ma ci obbliga a fare ricorso alla Corte dei Conti per danno erariale. Regione Lombardia, infatti, ha già anticipato ai comuni rivieraschi circa 300mila euro per la progettazione degli interventi di compensazione ambientale (di cui 105mila ad Anfo, 76mila a Idro, 85mila a Bagolino e 33mila al comune di Lavenone), ingenti risorse pubbliche, che, in quanto tali, sono di tutti i cittadini e non devono essere sprecate”.
“Per noi”, hanno aggiunto gli assessori Belotti e De Capitani, “l’intervento sul lago d’Idro è di primaria importanza per la sicurezza dell’area e per la regolazione del lago e delle acque a valle. E’ anche per questo che Regione Lombardia ha ritenuto di investire altri 10 milioni di euro con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente il lago, grazie anche a progetti turistici importanti, alla stesura dei quali, in particolare quelli inerenti la navigazione, ha partecipato anche la Provincia di Brescia”.
“Non vogliamo assolutamente”, hanno concluso Daniele Belotti e Giulio De Capitani, “come sostiene qualcuno, pregiudicare la situazione attuale, trasformando il lago in uno stagno. Vogliamo piuttosto migliorare le sue potenzialità nella piena sicurezza sia dei residenti sia di chi abita lungo la valle del Chiese.Nonostante il no dei Comuni di Anfo e Idro noi andiamo avanti lo stesso. Lo facciamo per le urgenze relative alla sicurezza, evidenziate dalla Protezione Civile Nazionale e dal Registro Dighe Italiane”.

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