Aci Brescia, lo spettro del “falso in bilancio”

Lo riferisce l'Espresso che cita l'esposto di un socio alla Procura. Nello stesso giorno approvato il bilancio dell'ente e anche della controllata, la Ac Brescia Service Srl.

Più informazioni su

(red.) Ancora ombre sull’Automobil Club di Brescia (AcB). In un articolo del l’Espresso in edicola il prossimo 1 marzo,  si parla dell’ultimo tassello della battaglia giudiziaria che contrappone gli esponenti della lista che ha perso nel 2009 le elezioni per governare l’AcB, e l’attuale leadership incarnata da Aldo Bonomi, vicepresidente di Confindustria, e in cui la Milla Miglia ha un ruolo importante.
Lo spettro evocato dal settimanale è quello del “falso in bilancio”. Il commercialista Giulio Ramponi, sconfitto alle urne con la lista Un Nuovo Aci per Brescia, aveva già denunciato alla magistratura, prima del voto, e quindi successivamente a questo, i presunti brogli elettorali (“tessere regalate, firme false per la presentazione della lista”) della lista “Rinnovo nella tradizione”, capeggiata da Bonomi (che vinse).
Ad aggiungere materiale al fuoco delle polemiche (in passato l’ente venne commisariato e finì ai domiciliari anche Giuseppe Lucchini), lo scorso 2 febbraio, la denuncia, depositata in Procura a Brescia, di un socio, tale S.B., che sostiene che il bilancio di Acb ( approvato il 28 aprile 2011) sia stato falsificato.
La denuncia si basa sul fatto che , come riporta l’Espresso, “questo non poteva contenere i saldi corretti dei conti della controllata Ac Brescia Service Srl., che è stato approvato contemporaneamente a quello dell’ente controllante il 28 aprile, negli stessi minuti, alla presenza del medesimo segretario Angelo Centola e dei consiglieri Bonomi, Gnutti e Gaburri”. “Tutti e tre”, viene sottolineato, “evidentemente muniti del dono dell’ubiquità”.
Non solo i dubbi sulla regolarità del bilancio nell’esposto che tocca anche un altro punto, quello della cessione dello sfruttamento del marchio Mille Miglia alla Chopard, per il settore orologi.
Per Ramponi si è trattato di un grosso danno d’immagine alla società bresciana.
Sul piatto delle tante vicende che riguardano l’Aci di Brescia anche la disputa per la gestione della “corsa più bella del mondo” che fino al 2012 sarà gestita dal consorzio di imprese liguri e romane guidato da Alessandro Casali, ma che già dalla prossima edizione del 2013 sarà gestita dall’Aci di Brescia.
Il consiglio di amministrazione dell’Automobile Club di Brescia ha deciso di non indire alcuna procedura di gara per l’affidamento dell’organizzazione della corsa della “Freccia Rossa”. Si chiuderà quindi il prossimo 30 giugno l’esperienza dell‘ Ati (Associazione Temporanea di Impresa), di Casali che dal 2008 ha gestito non solo l’organizzazione della Mille Miglia ma anche la comunicazione e la licenza d’uso del marchio della corsa.
Nelle intenzioni espresse dall’Automobil Club verrà costituita la Mille Miglia srl, una società partecipata al 100% da Aci Brescia, che dal 2013 prenderà in mano le redini della rievocazione storica della corsa automobilistica iniziata nel 1927.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.