Adro, la lettera a Napolitano in procura

La missiva del sindaco Lancini è stata consegnata all'autorità giudiziaria dai carabinieri di Brescia per valutare se sussista il reato di vilipendio al Capo dello Stato.

(red.) E’ finita sul tavolo della Procura di Brescia la lettera che il sindaco di Adro, Oscar Lancini, ha inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano., in cui “invitava” il capo dello stato a “chiedere scusa” alla gente del paese dopo l’assegnazione dell’onorificenza di Cavaliere d’Italia all’imprenditore franciacortino Silvano Lancini (omonimo, ma non parente del primo cittadino), premiato per avere pagato di tasca sua gli arretrati della mensa scolastica, servizio che era stato sospeso per quei bambini le cui famiglie non avevano versato le rette.
La missiva del primo cittadino adrense è stata consegnata all’autorità giudiziaria dai carabinieri di Brescia.
Spetterà alla Procura stabilire se nella lettera si configura il reato di vilipendio al Capo dello Stato.
La vicenda ha suscitato diverse reazioni, tra cui anche quella della Cgil che, a sua volta, ha scritto a Napolitano esprimendo “solidarietà e il nostro plauso per aver dato riconoscimento istituzionale ad un atto di grande senso civico e di solidarietà con i deboli”.
”Ribadiamo con convinzione”, scrive la Camera del Lavoro bresciana, “che, sia l’atto libero e generoso del signor Silvano Lancini che l’alto riconoscimento da Lei voluto, suggellino il dato di fatto che ancora nelle nostre comunità viva e sia presente la volontà di costruire relazioni sociali corrette e solidali per contrastare ogni deriva populista e disgregatrice”

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