Ponte e Temù, il matrimonio s’ha da fare

Le due amministrazioni hanno deliberato per l'avvio della procedura di fusione dei due comuni in un unico ente. Il prossimo anno il referendum consultivo.

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(red.) Ponte di Legno e Temù convolano a nozze. Nel pomeriggio di giovedì le due amministrazioni comunali bresciane hanno dato il via libera ufficiale alla procedura di fusione dei due enti in un unico comune.
Questa avverrà solamente se la maggioranza dei cittadini dei due paesi camuni decreteranno il “sì” nel referendum consultivo che sarà fissato, con molta probabilità, nel prossimo autunno.
Diversamente la procedura inoltrata al Pirellone verrà sospesa.
Gli elettori dovranno dare o meno la loro approvazione anche al nuovo nome dell’ente che, scartato il poco gradito “Pontemù”, sarà invece semplicemente “Ponte di Legno”.
A Temù, però la minoranza in Consiglio comunale ha chiesto di rimandare l’approvazione dell’atto per fornire alla cittadinanza maggiori informazioni in merito. L’atto poi è passato con i voti della maggioranza.
A Ponte di legno l’amministrazione ha registrato anch’essa l’opposizione dela minoranza che ha criticato la fretta con cui si vuole avviare l’iter di fusione.
Anche in questo caso, però, la delibera è passata con i voti della maggioranza.

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