“Vendiamo Omb per sistemare il bilancio”

Capra (Pd): "Per il 2011 la giunta rispetterà il patto di stabilità. Ma nel 2012 serviranno 55milioni di euro. Potremmo vendere la controllata di Bs Mobilità".

(s.s.) Dell’assestamento di bilancio del comune di Brescia si discuterà in consiglio il mese prossimo. Ma già oggi il Partito Democratico ha voluto dire la sua sui conti presentati dall’assessore Fausto Di Mezza e sulle manovre programmate entro la fine dell’anno.
“Sono convinto che per il 2011 la giunta riuscirà a rispettare il patto di stabilità”, ha detto Fabio Capra, consigliere Pd e presidente della commissione Bilancio, “ma da quel momento in poi Di Mezza dovrà muoversi su un campo minato”. Tuttavia già in questa coda di fine anno, secondo Capra, far tornare tutti i conti sarà cosa ardua. “Perché la relazione del responsabile del settore ci ha detto che per il 2011 il comune ha già speso praticamente tutti i 50 milioni appostati in conto capitale.  Ben 32 sono stati bruciati all’inizio dell’anno per pagare le fatture bloccate nel 2010, e gli altri 18 sono quasi del tutto esauriti. Questo significa che per questi tre mesi il comune prevede di non spendere più nulla, e ciò ci rimanda a tutti i progetti che sono stati rimandati per assenza di fondi”.
Il consigliere ha citato in particolare il finanziamento alle nuove piste ciclabili e l’abbattimento delle torri di San Polo, tutto rimandato a data da destinarsi. Per non parlare del bonus anziani: “L’assessore Giorgio Maione ha detto che pensa di riaprire il bando a novembre, ma in realtà mancano i soldi per coprire i bonus per i nuovi aventi diritto che ora hanno compiuto 75 anni”. L’unico capitolo a continuare a lievitare a vista d’occhio “è quello dell’assessorato di Fabio Rolfi, senza però avere riscontri tangibili sul territorio. Si spende molto di più per la sicurezza ma senza avere risultati significativi”.
E poiché da qualche parte i soldi bisognerà pure racimolarli, Capra ha suggerito di vendere Omb International: “Il sindaco ha detto che quell’azienda ora vale tre volte il valore di quando è stata acquistata da Brescia Mobilità, quindi ci sembra la prima partecipazione da alienare per dare respiro al bilancio. Se fatta prima, questa operazione magari avrebbe impedito l’introduzione dell’addizionale Irpef, fatta solo per aiutare la controllata a pagare i conti della metropolitana, mentre così avrebbe potuto farcela con le proprie forze senza pesare sui cittadini”.
Il tema alienazioni apre anche il capitolo dividendi. “Vendere quote di A2A sarebbe la soluzione economicamente più vantaggiosa, ma è chiaro che in questo momento non si può fare. Però Di Mezza ha fatto tanto chiasso per passare dalla competenza alla cassa ma il problema sui dividendi di A2A è rimasto, perché hanno sbagliato il primo approccio nel bilancio 2008 chiedendo un grande sforzo economico all’azienda”. Capra ha anche detto di sapere benissimo che fra patto di stabilità e tagli dallo Stato compilare un bilancio in questi anni è cosa ardua, “ma allora la giunta deve smettere di pensare a grandi opere come il parcheggio sotto il castello, la sede unica o il nuovo archivio che non fanno altro che succhiare soldi utili altrove. In tempi come questi era necessario un bilancio di rigore e di amministrazione ordinaria per essere il più possibile d’aiuto alle famiglie”.
Eppure Brescia è finalista per gli Oscar del bilancio. “Brescia vincerà il premio per il bilancio 2010, e noi ne siamo contenti, anche se nel 2007 la nostra città lo aveva già vinto. Ma ricordiamo che questa è una gara fra atleti con il fiato corto perché si tratta di bilanci di contenimento e non di sviluppo, e inoltre questo comune vive sulla rendita dei bilanci precedenti perché noi nel 2008 avevamo lasciato un tesoretto da 150 milioni di euro che in quattro anni sono riusciti a ridurre a 70”.
Infine Capra ha previsto che per il bilancio 2012 le cose andranno anche peggio: “Di Mezza deve trovare 55 milioni di euro per tenere in equilibrio il bilancio e potrà farlo solo con le alienazioni, ma a questo punto vogliamo sapere cosa la giunta vuole vendere. La Centrale del latte? La partecipazione alla Centro Padane? Sicuramente non arriverà il federalismo a dargli una mano”.

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