Droga, arrestato un avvocato

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    polizia4.jpgNell'operazione della Mobile di Brescia "Carmine sicuro 2". Perquisizioni e fermi.


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    (red.) La sezione antidroga della squadra Mobile della questura di Brescia, con l'ausilio di unità cinofile, sta eseguendo una serie di misure cautelari, tra cui arresti in carcere e ai domiciliari, oltre a perquisizioni.
    Nell'operazione 'Carmine sicuro 2' è stato arrestato, ai domiciliari, anche un avvocato. Nove in tutto le persone fermate (due di queste ancora ricercate), tra cui lo stesso legale, un avvocato del foro di Brescia, di 35 anni, Luisa Morelli, accusata di aver fatto da tramite tra un detenuto e i complici della banda per recuperare 200 grammi di eroina e anche alcune migliaia di euro, denaro che sarebbe servito a pagare il suo onorario.
    Undici le persone indicate nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Gurino di cui quattro già in carcere.
    L'inchiesta ha come riferimento uan coppia, Abdenaceur Labidi di 40 anni, tunisino, e Patrizia Pezzotti di 30, bresciana, ritenuti i fornitori di un vasto giro di clienti che arrivavano da tutta la provincia e anche da Verona, Mantova e Bergamo per acquistare eroina e cocaina.
    Insieme a loro sono stati arrestati Giorgio Molinari di 59 anni, bresciano, e Salvatore Grieco napoletano di 49 anni, Jalele Chrodi tunisino di 42 anni, Yaya Sy Diouf senegalese 41enne, Chawki Fati marocchino di 25 anni, e il fratello di Labidi, Yassine, di 35 anni. Ogni settimana la banda italo-tunisina era in grado di movimentare un kg di sostanze. Gli scambi tra pusher e clienti avvenivano soprattutto nei parchi cittadini: Campo Marte, ma anche Fossa Bagni, l'area verde di via Lupi di Toscana e il parco intitolato ai giudici Falcone e Borsellino.
    L'appartamento in contrada del Carmine di Giorgio Molinari fungeva da base operativa. Durante un colloquio con il 59enne, in carcere, l'avvocato Luisa Morelli, per conto di Patrizia Pezzotti, avrebbe chiesto indicazioni sul nascondiglio del pacchetto da due etti di eroina, così da recuperare la sostanza e guadagnare qualche migliaio di euro. Denaro che, secondo l'accusa, sarebbe poi servito a pagare il legale.
    Al blitz, che segue di quattro mesi 'Carmine sicuro 1', dal nome del quartiere di Brescia, hanno preso parte circa 30 poliziotti impegnati sia nel capoluogo che nella provincia. Scopo principale dell'indagine individuare i canali d'approvvigionamento d'eroina e cocaina.

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