Procura, fascicolo su Monica Rizzi?
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Un ex collaboratore. "Usò in modo improprio il titolo di psicologa".
(red.) Sull'assessore bresciano in Regione, Monica Rizzi, sarebbe stato aperto un fascicolo in procura per uso illegittimo del titolo di psicologa.
"Le cose che ho detto sono documentalmente provate, l'assessore sa che sostiene il falso, farò denuncia per calunnia nei suoi confronti", ha dichiarato infatti Marco Marsili, ex portavoce dell'assessore leghista allo Sport e ai giovani.
Il giornalista, licenziato dopo la pubblicazione del suo libro "Onorevole bunga-bunga. Berlusconi, Ruby e le notti a luci rosse ad Arcore", ha spiegato che andrà avanti, malgrado l'annuncio di querela da parte degli avvocati della Rizzi.
"La mattina del 21 gennaio scorso", ha raccontato, "un agente di polizia giudiziaria è venuto negli uffici della segreteria dell'assessore per fare domande sui titoli di studio della Rizzi: lo so perché ero presente e sono stato proprio io a comunicarlo alla Rizzi, arrivata nel pomeriggio".
E ancora: "Ora la Rizzi sostiene di non aver mai conseguito la laurea in psicologia, ma è stata proprio lei ad averlo scritto sul suo sito, la vicenda è documentata in un articolo di Gianni Barbacetto pubblicato dal Fatto quotidiano nell'aprile del 2010, in cui il presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia, Mauro Grimoldi, annuncia un esposto".
Marsili conclude quindi sostenendo che "l'assessore farebbe bene a dimettersi, invece di fare dichiarazioni ulteriormente imprudenti contro di me". La Rizzi alcuni giorni fa aveva infatti spiegato che "Marsili, ex titolare di una collaborazione con la mia segreteria politica, non è mai stato mio portavoce".
"In secondo luogo", aveva puntualizzato, "sottolineo che la collaborazione con la mia segreteria politica si è interrotta solo ed esclusivamente a causa del venir meno del presupposto fondamentale di tale contratto, ovvero il rapporto di fiducia con lo stesso Marsili".
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