Salvatore Marino arrivato in Italia

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    cottarelli.jpgE' stato condannato per l'omicidio della famiglia Cottarelli. Era in Spagna.


    cottarellicasa.jpg(red.) Nel tardo pomeriggio di lunedì è arrivato a Linate Salvatore Marino, 50 anni, uno dei colpevoli della strage della famiglia Cottarelli, uccisa nella propria villetta di via Zuaboni, a Brescia, nell'estate del 2006. Preso in custodia dagli agenti della Squadra Mobile di Brescia, coordinati dal vicedirigente Stefano Ravel, e di Trapani, oltre agli agenti della Polizia Penitenziaria che gli hanno notificato l'ordinanza emessa dalla Procura Generale presso la Corte d'appello a firma dal sostituto pg Domenico Chiaro, l'uomo èora detenuto nel carcere milanese di Opera.
    Marino, estradato da Madrid, era fuggito in Spagna, a Tenerife, perchè condannato dalla Corte d'assise d'appello di Brescia all'ergastolo, insieme con il cugino Vito Marino, 44 anni, imprenditore vitivinicolo e figlio del boss Girolamo, il quale è tuttora latitante. I due trapanesi erano stati assolti in primo grado.
    La strage, secondo la ricostruzione, è maturata nell'ambito di una truffa basata su fatture false emesse per incassare illecitamente i contributi della Regione e dell'Unione europea per l'agricoltura.
    Vito Marino pretendeva dal faccendiere bresciano Angelo Cottarelli la restituzione di ingenti somme di denaro: si parla di milioni di euro. Per gli inquirenti il rapporto tra l'imprenditore bresciano e i cugini di Paceco precipitò quando Cottarelli mise all'incasso ricevute bancarie sul presupposto delle fatture emesse a carico dei Marino esponendo questi ultimi al rischio di essere scoperti.
    Per questo Vito si sarebbe recato con il cugino Salvatore a casa di Cottarelli, avrebbe legato e torturato lui e i famigliari per farsi consegnare il denaro. Provocando la morte di tutti e tre i prigionieri.
    Determinante per la ricostruzione della vicenda è stata la testimonianza del faccendere triestino Dino Grusovin, che avrebbe accompagnato i Marino in via Zuaboni, anche se non avrebbe assitito direttamente alla strage. Di Grusovin si sono
    perse le tracce da circa un anno.

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