Preso il killer di via Orzinuovi

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    carabinieri3.jpgArrestato a Pisa il presunto assassino dell'albanese Cupa. E' un suo connazionale.

    (red.) Per sottrarsi alla cattura e far perdere le proprie tracce era sparito all'estero, passando dalla Francia e poi trasferendosi per qualche tempo in Spagna. Ma per seguire i propri affari aveva dovuto tornare in Italia e si era stabilito a Pisa ospite di una donna.
    E' stato qui che l'hanno ammanettato i carabinieri, che erano sulle sue tracce dal 23 febbraio scorso.
    Per Roland Dedja, albanese di Durazzo, classe 1984, clandestino nel nostro paese e catturato come in un film mentre si trovava dal barbiere, si sono aperte le porte del carcere.
    Girava con un passaporto falso della Repubblica Ceca, a nome di Kamill Hladky, nato a Praga. Contro di lui un mandato di cattura internazionale emesso dal gip Francesco Nappo su richiesta del pm Leonardo Lesti.
    E' lui infatti, secondo gli investigatori, il presunto assassino del connazionale Shpetim Cupa, un pregiudicato 44enne residente a Pisogne ammazzato a colpi di pistola nel parcheggio del centro commerciale Redona di via Orzinuovi a Brescia (leggi la notizia).
    Al momento dell'arresto il 25enne temeva di esere finito nelle mani dei parenti della vittima, ma quando i militari si sono qualificati si è consegnato tranquillamente.
    Il buttafuori morì a causa di una lite avvenuta durante una festa etnica all'interno del Copacabana, un locale notturno frequentato da albanesi e rumeni.
    Secondo la ricostruzione, lui e i suoi amici avevano fatto gli spiritosi con alcune donne che si trovavano nel night. Ne era nata una discussione con le persone sbagliate che era poi sfociata nel delitto, avvenuto poco più tardi nel parcheggio.
    Cupa aveva anche tentato di scappare, ma contro di lui erano stati esplosi diversi colpi con una pistola calibro 7,65. Lo spietato killer l'aveva inseguito e aveva sparato per uccidere.
    La vittima era spirata all'alba in un letto dell'ospedale Civile, a causa del troppo sangue perso sull'asfalto del centro commerciale dalla ferita all'arteria femorale.
    Le descrizioni dei presenti avevano però permesso di risalire al presunto omicida, che era subito fuggito all'estero. Ora la cattura e il carcere per omicidio volontario aggravato e porto abusivo di arma da fuoco. La pistola del delitto non è mai stata ritrovata.

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