Valtrompia, il Tar blocca tutto

Accolti i ricorsi dei proprietari oppostisi agli espropri. Pubblica utilità scaduta.


(red.) Un altro duro colpo per la realizzazione dell'autostrada della Valtrompia. L'infrastruttura, 5 chilometri tra Concesio e Sarezzo per il primo lotto della prima tranche, è stata bloccata da tre sentenze della seconda sezione del Tar di Brescia su altrettanti ricorsi depositati da 23 soggetti tra privati cittadini e società, oppostisi agli espropri fondiari dei propri terreni (leggi qui e qui).
Secondo i giudici del Tribiunale amministrativo, la dichiarazione di pubblica utilità, sulla quale si basavano le delibere del Cipe e dell'Anas, è da ritenersi decaduta perchè emanata troppo tempo fa. Sono infatti trascorsi i termini di cinque anni dall’approvazione del progetto da parte del Cipe con la delibera del gennaio 2004 che contiene la dichiarazione di pubblica utilità.
Ma per la legge non possono passare più di cinque anni tra il momento della dichiarazione di pubblica utilità e l'atto di esproprio.
Di conseguenza l'Anas, sempre secondo il Tar, deve provvedere all’«integrale rinnovazione del procedimento eventualmente disposto dall’amministrazione. La nuova scansione dovrà contemplare tutte le fasi previste dalla normativa vigente, compresa una nuova approvazione del progetto definitivo».
Insomma, si riparte dalla realizzazione di un nuovo progetto definitivo per riprendere la procedura davanti al Cipe. E questo, è ovvio, richiederà tempi lunghissimi.
La seconda opzione che potrebbe perseguire l'Anas è un ricorso al Consiglio di Stato. In entrambi i casi, comunque, l'iter non sarà breve.