Adro, paga il debito della mensa

Più informazioni su

bambini.jpgUn cittadino ha coperto i circa 10 mila euro che 40 famiglie dovevano al comune.


(red.) Il caso della mensa di Adro è chiuso. Lunedì, infatti, il comune franciacortino ha ricevuto un bonifico anonimo che ha saldato i quasi 10 mila euro di debito accumulati dalle famiglie dei bambini che usufruivano del servizio ma che, per una serie di questioni, non avevano pagato la retta.
Ricordiamo che il problema era stato sollevato dal sindaco leghista della cittadina, Danilo Oscar Lancini, che aveva deciso di interrompere il servizio per gli alunni in gran parte di origine straniera della scuola materna ed elementare che non avevano pagato gli arretrati, fino al saldo del dovuto.
Nella vicenda, che ha diviso il paese della Franciacorta e ha suscitato un clamore nazionale, erano intervenute anche alcune organizzazioni, che avevano criticato la scelta del primo cittadino.
Tra queste anche la Cgil e le Acli di Brescia. Proprio le Acli, nel pomeriggio, hanno inviato alla redazione di quiBrescia.it la lettera che ha accompagnato la ricevuta di pagamento giunta all'amministrazione municipale.
L'imprenditore agricolo, residente in paese, che ha coperto l'arretrato, si è anche impegnato a garantire tutta la cifra annuale della mensa, in caso di necessità.
"Agli immigrati", si legge tra l'altro nella lettera, "chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi, ma lo chiedo con fermezza ed educazione cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell'educazione. Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che, seduti in un bel ristorante, se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da un’ucraina".
"I 40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione del servizio mensa", si legge nelle battute finali della lettera del misterioso benefattore, "tra 20-30 anni vivranno nel nostro paese. L'età gioca a loro favore. Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone alla casa di riposo. Ma quel giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi? E se non ce lo volessero più cambiare? Non ditemi che verranno i nostri figli perchè il senso di solidarietà glielo stiamo insegnando noi adesso. E' anche per questo che io non ci sto. Voglio urlare che io non ci sto, ma per non urlare e basta ho deciso di fare un gesto che vorrà dire poco, ma che vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani".
Nella missiva, sono state rese note origini e simpatie politiche del generoso cittadino: "Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità", si legge proprio all'inizio. "A scanso di equivoci", scrive poco sotto l'anonimo e misterioso adrense, "premetto che non sono comunista. Alle ultime elezioni ho votato Formigoni".
Nonostante questo, a più riprese viene criticata nel testo l'amministrazione comunale e la maggioranza di centrodestra che guida il municipio.
"Vedo una crescente insofferenza verso chi ha di meno", scrive l'anonimo. "Mi vergogno che proprio il mio paese sposti progressivamente l'asticella dell'intolleranza, prima con la taglia sui clandestini, poi con il rifiuto del sostegno agli affitti, ora con il caso mensa. Ma dove sono i miei sacerdoti? Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo? Vorrei sentirli urlare, scuotere l'animo della gente, ricordarci i valori. Ma dov'è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare partito dell'amore? Ma dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende il comune per non trovare i fondi per la mensa?".
"Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro?", si legge ancora. "Se credono davvero al federalismo, che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi 10 anni. Tanto per farci capire come pagano le loro belle case e cose. Non vorrei mai essere io a pagare anche per loro".
E ancora: "Ma da dove vengono tutti i soldi che si muovono, e dove vanno? Ma quanto rendono gli oneri dei 30 mila metri cubi del laghetto Sala. E i 50 mila metri della nuova area verde sopra il Santuario chi li paga? E se poi domani ci costruissero? E se il Santuario fosse tutto circondato da edifici? Va sempre bene tutto?".
Ma la gara di dignità e umanità scatenata dalla vicenda non è finita. La presidente dell’Associazione genitori di Adro che gestisce il servizio pasti, Giuseppina Paganotti, ha confermato di aver ricevuto, oltre al maxi bonifico di 10 mila euro, altri 200 euro di un marocchino residente a Roma e 70 euro di una pensionata al minino di Chiari. Mentre una persona residente in Trentino e un italiano abitante a Lugano hanno telefonato per ricevere i codici per un bonifico a favore delle mensa.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.