Senza sede la Procivil Camunia

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    cinofiliprocivilcamunia.jpgI volontari costretti a lasciare la ex Casa del Fanciullo di Darfo, ormai inagibile.


    (effegi) La Procivil Camunia compie 20 anni dalla sua nascita: ma il compleanno è diventato amarissimo grazie all'indifferenza, o peggio, di chi ospita questa associazione di volontariato, che conta oltre 200 iscritti attivi, operanti nelle sei specializzazioni previste dalla legge e che è sede fissa del 118 territoriale affidato dalla Aareu.
    Da 13 anni la Procivil ha sede nella prima storica costruzione della ex Casa del Fanciullo di Darfo (sede già allora fatiscente) in attesa di una sistemazione decorosa e definitiva, sempre promessa dall'amministrazione comunale, ma mai concretizzata.
    Qualche giorno fa i volontari hanno notato dei calcinacci per terra nelle varie stanze, soprattutto nella parte dell'edificio a lato della strada comunale che le passa rasente (via Scura). Calcinacci che provenivano da una serie impressionante di crepe tra l'edificio e il muro portante.
    Una visita informale di un esperto di Vigili del Fuoco ha messo in evidenza quanto purtroppo era ben chiaro: l'edificio, a una visita ispettiva, sarebbe stato dichiarato inagibile.
    Immediatamente allertato il comune ed in particolare il sindaco, la Procivil ha ricevuto le più svariate proposte quali: occupare l'edificio del Bim a Darfo (in pieno centro storico e già pieno di affittuari istituzionali con regolare contratto con il Bim); rivolgersi alla Provincia di Brescia; cercare qualche capannone in giro ma nel paese (il sindaco ha fatto sapere che la presenza di Procivil è fondamentale per la comuità).
    Giovedì, scorso, a 24 ore dal sopralluogo, lo stabile è stato sgomberato: troppo pericoloso per farci vivere "h24" gli operatori del 118 e la centrale operativa. Hanno fatto fagotto, imballato 20 anni di storia tra carte, documenti, oggetti, strumenti e supellettili e si sono sdoppiati. Il 118 infatti è ospitato gratuitamente e provvisoriamente all'albergo S. Martino di Boario Terme (a 50 metri dall'accesso alla superstrada: perfetto per le emergenze), mentre il rimanente settore è fnito presso il capannone della zona industriale "Prade" concesso gratuitamente per un mese da un imprenditore privato.
    Nel frattempo Procivil è stata lasciata sola dagli amministratori pubblici a gestore un momento di esterma gravità e delicatezza. Ammutoliti, ancora più che indignati, gli operatori volontari, donne e uomini, che in Abruzzo gestiscono un campo logistico ad Onna, operano sul lago d'Iseo con l'idroambulanza, hanno all'attivo oltre 800 interventi, di cui la metà nel comune di Darfo (con soli tre minuti di arrivo sul posto dal momento della chiamata), hanno il più importante e qualificato gruppo cinofilo italiano, hanno parteciato alle maggori missioni nazionali (la ricerca a Gravina dei due fratellini trovati poi morti) come uno dei migliori gruppi di Protezione Civile Nazionale.
    Potrebbero cercare – è vero – un altro comune (che sarebbe lietissimo di ospitarli), ma il 118 è stato definito a Darfo come sede operativa e dunque la Procivil non può spostarsi dal territorio comunale, pena la perdita della convenzione (e l'azzeramento del servizio, con le immagimabili conseguenze per la popolazione). Ora la palla è passata al comune che, nel frattempo, ha altre importanti gatte da pelare, tra cui la polemica esplosa sul Pgt. Le minoranze, ovviamente, non stanno a guardare.

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