Donatoni ucciso da “fuoco amico”

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    1997donatoni.jpgAnche la Cassazione assolve Farina. Resterà in carcere per il rapimento di Soffiantini.


    (red.) Si chiude con la decisione da parte della corte di cassazione il processo contro Giovanni Farina, accusato di concorso morale nell'omicidio del poliziotto Samuele Donatoni. La corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura di Roma contro l'assoluzione accordata a Farina nel processo d'appello il 16 novembre dell'anno scorso. Farina resterà comunque in carcere, con una condanna di 28 anni e 6 mesi per il sequestro dell'industriale bresciano Giuseppe Soffiantini, e altri 12 per avergli tagliato l'orecchio e aver sequestrato la moglie del rapito nell'abitazione di Manerbio. Dopo il sequestro Farina era fuggito in Australia, dove è stato in seguito arrestato ed estradato, e condannato in primo grado anche per concorso nell'omicidio.
    La vicenda risale al 17 ottobre 1997 e riguarda una delle fasi del rapimento dell'imprenditore. Quando la famiglia Soffiantini venne contattata dai rapitori per fornire un riscatto, l'ispettore dei Nocs Donatoni venne scelto per incontrare i rapitori sostituendosi all'emissario della famiglia, per catturare i malviventi. Il tutto doveva accadere a Riofreddo, provincia di Roma, una zona boscosa tra le autostrade A25 e A24 che collegano l'Abruzzo al Lazio. A un certo punto l'ispettore rimase al centro di una sparatoria e fu colpito a morte, nonostante le protezioni antiproiettile di cui era fornito.
    La Cassazione ha confermato che Donatoni fu ucciso dagli spari dei suoi colleghi, fuoco amico insomma. Potrebbero a questo punto essere assolti dall'accusa di concorso morale anche gli altri complici: Attilio Cubeddu, Osvaldo Broccoli e Giorgio Sergio. Il primo è stato condannato all'ergastolo e gli altri due a 25 anni, pene che includono anche il concorso morale nell'omicidio di Donatoni. Dopo l'assoluzione definitiva di Farina, i tre potrebbero chiedere la revisione del processo.

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