Rifiuti campani: ‘Non c’è chiarezza’

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    Del Bono (Pd): "Da agosto SillaDue sarà chiuso: dove andrà il pattume?"

    (red.) Una serie di dubbi legati alla gestione dei rifiuti campani in Lombardia e a Brescia. I capigruppo in Loggia del Pd e della Sinistra, Emilio Del Bono e Donatella Albini, dopo aver ascoltato la relazione dei due top manager di A2A, Renzo Capra e Giuliano Zuccoli (leggi qui), non hanno nascosto le proprie perplessità sulla vicenda.
    "Formigoni ha emesso l'ordinanza che imponeva ad A2A di accogliere fino a 7 mila tonnellate di rifiuti campani senza interpellare i vertici dell'azienda, e ha dato il via libera all'utilizzo della terza linea dell'inceneritore di via Codignole per lo smaltimento delle Rsu, senza consultare il sindaco Adriano Paroli. Ci chiediamo quindi quale sia il peso politico della giunta comunale di Brescia agli occhi del governatore".
    Del resto, secondo l'ex-deputato della Margherita, la maggioranza di centrodestra ha tenuto un comportamento kafkiano: "La Lega ha obbligato la giunta Paroli a degli arzigogoli che a tutt'oggi non sono stati ancora chiariti. Attualmente i rifiuti campani vengono accolti nell'impianto milanese di SillaDue. Ma nessuno ha detto che da agosto il termoutilizzatore meneghino cesserà, per manutenzione, la propria attività. Capra e Zuccoli, con estrema onestà intellettuale, hanno ammesso che gli Rsu campani potrebbero non essere smaltiti totalmente entro quella data. Il risultato quale sarà? Che a Brescia, oltre ai rifiuti milanesi, giungeranno anche quelli di Napoli".
    Donatella Albini, invece, ha criticato la scelta di Paroli di riferire la situazione ai capigruppo senza informare l'intero consiglio comunale, "sarebbe stato certamente un atteggiamento diverso", e ha poi aggiunto: "L'emergenza campana è strutturale. Altro che 7 mila tonnellate: ricordiamoci che laggiù sono stoccate 7 milioni di tonnellate di ecoballe. Il governo non sta progettando alcun piano reale per aiutare la regione meridionale e, come hanno ammesso sia Capra sia Zuccoli, l'emergenza potrebbe riproporsi anche al nord, dato che la maggioranza dei termoutilizzatori si trovano in Emilia Romagna e in Lombardia".

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