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Processo Elg, la ditta del sindaco di Adro non colpevole

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    PROCESSO ELG
    LA DITTA DEL
    SINDACO NON
    COLPEVOLE



    (red.) Il giudice del tribunale di Brescia Federico Allegri ha assolto "perché il fatto non sussiete" l'amministratore della Elg di Adro, azienda specializzata nel trattamento di rifiuti speciali, dall'accusa di aver inquinato le fogne del paese provocando fra il 2003 e il 2004 il blocco del depuratore del Sebino.
    Dunque Lionella Lancini, sorella del sindaco del comune franciacortino, Oscar, non dovrà scontare la pena richiesta dall'accusa: 19 mesi di reclusione e una sanzione pecuniaria di 19 mila euro. La vicenda giudiziaria si è giocata sulle modalità e sulle norme dei prelievi: l’avvocato Luigi Frattini,rappresentante dei Lancini, aveva basato la sua difesa sul fatto che i prelievi non erano stati eseguiti immediatamente a monte e a valle degli impianti e sulla distinzione delle tabelle che normano gli scarichi, spiegando che il reato penale si configura solo per i metalli sversati, non per le altre sostanze (per cui sono previste pene amministrative).
    La requisitoria del pubblico ministero Giorgio Scarsato, più le istanze delle parti civili rappresentate dagli avvocati Agostina Armotti per il comune di Adro, Caterina Anelli per Capriolo, Gisella Donati per la Provincia di Brescia e Pietro Garbarino per Legambiente, avevano sottolineato invece che la scelta di effettuare prelievi a monte e a valle era nata dalla constatazione che il meccanismo del controllo non avrebbe garantito in maniera appropriata le analisi. Oltretutto in zona non c'erano altre aziende che avrebbero potuto versare nelle acque nere del paese sostanze compatibili con quelle trovate.
    Ora sono attese le motivazioni della Corte. Le parti in causa valuteranno successivamente se ricorrere oppure no.

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