A Brescia gli schiavi dei volantini

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Sono indiani e pakistani. Arrivano da clandestini e vengono supersfruttati.


(red.) Sempre più spesso i controlli delle forze dell’ordine portano alla luce casi di sfruttamento e lavoro nero, sottopagato e privo di ogni tutela, che ci fanno vergognare. Un fenomeno sommerso, ma molto diffuso nella nostra provincia. Ne sono vittime immigrati portati in Italia a carissimo prezzo dalle organizzazione internazionali e che a Brescia cercano un po’ di fortuna, ma che in realtà vengono spremuti come limoni per poche lire, spesso da loro connazionali che li costrigono a una vita da schiavi.
I nostri lettori forse ricordano i pakistani arrestati qualche giorno fa perché offrivano ai loro conterranei distributori di volantini una paga di 10/12 euro al giorno (leggi qui la notizia).
Mercoledì un altro furgone carico di indiani e pakistani pronti per la distribuzione di volantini è stato fermato dai carabinieri a Puegnago, in Valtenesi. Interrogandoli si è scoperto che erano tutti clandestini. Gli erano stati promessi 30 euro al giorno (per una quantità di ore non specificata), ma uno ne aveva intascati solo 20, due dovevano ancora essere pagati mentre gli altri due erano in prova e quindi lavoravano gratis per imparare il mestiere.
Erano tutti al soldo di Mohamed Riad, un 42enne pakistano abitante a Torbole Casaglia, proprietario di una ditta di distribuzione di dépliants, che è finito in manette per sfruttamento di mano d’opera clandestina e di lavoro nero.
Anche a Castrezzato i carabinieri di Chiari hanno bloccato l'ennesimo furgone. Trasportava sei indiani: uno era il "caporale", lo sfruttatore che è stato arrestato. Si chiama Knuann Sing, ha 38 anni, e vive in città. Gli altri cinque erano suoi connazionali tutti clandestini.. Due di loro sono finiti in carcere perché, nonostante avessero subìto precedenti decreti d’espulsione, erano rimasti in Italia.
Del resto come avrebbero potuto tornare in patria senza una lira? E come potrebbero, lasciando l’Italia, restituire all’organizzione che li ha portati qui dal Pakistan o dall’India i circa 10 mila dollari per i quali si sono indebitati insieme con tutta la loro famiglia?
Ormai sembra assodato che nel Bresciano c'è una delle basi di un gruppo criminale che trasporta i clandestini da sfruttare, gli trova un lavoro nero pagato poche lire e un posto letto in qualche casa schifosa per centinaia di euro al mese. Sulle tracce di questi schiavisti si sono messi da qualche tempo gli investigatori, ma intanto le ditte che vogliono distribuire volantini non dovrebbero rivolgersi a loro.

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