Cisl: oltre 90 mila i tesserati 2007

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Zaltieri: 21.400 infortuni: perché non sappiamo mai nulla sulle responsabilità?


(red.) 90.355 iscritti (erano 89.604 nel 2006) e una serie di tematiche importanti affrontate: dalla sicurezza nei posti del lavoro, alla previdenza integrativa attraverso l'utilizzo del Tfr, passando per il welfare e il rinnovo delle Rsu per la Funzione pubblica e la Scuola. Il 2007 per la Ust-Cisl di Brescia è stato un anno davvero intenso. Vertenze dalle dinamiche spesso lunghe e complicate, e temi molto sentiti dai lavoratori sono stati al centro degli sforzi del sindacato guidato da Renato Zaltieri.
Nell'anno appena trascorso, i tesserati sono aumentati in tutti i comparti. Il settore maggiormente cresciuto è l'industria (+562 sul 2006), seguito dal pubblico impiego (+312) dal terziario (+299) e dai pensionati (+135). Solo l'agroindustria ha avuto una crescita al di sotto delle 100 unità (+38).
Oltre alle attività tradizionali, il 2007 per la Cisl è stato anche un anno in cui testare una serie di nuove iniziative.
"Grazie al lavoro impostato nel 2005 ", hanno spiegato gli stessi sindacalisti nel corso di una conferenza stampa, "abbiamo contribuito a far sì che i lavoratori dipendenti delle piccole imprese del settore tessile-abbigliamento e di altri settori, sprovvisti di ammortizzatori sociali, avessero un minimo di tutele. Questo strumento ci ha consentito di assistere a 1.230 lavoratori che hanno potuto beneficiare di oltre 6 milioni di euro. Questi dati, certamente positivi, mettono in evidenza quanto sia urgente e importante lo strumento degli ammortizzatori sociali, che da tempo come Cisl andavamo chiedendo e sollecitando, che a maggiore ragione rafforzano e valorizzano l’aspetto positivo dell’accordo con il governo sul Welfare che dedica ampio spazio a questo strumento di tutela".
Ma tra le novità  principali, si registra anche la gestione diretta dei flussi legati all'immigrazione. "Abbiamo avuto nell’arco di pochissimi giorni la presenza di un numero enorme di persone, una sfida che abbiamo affrontato con la consapevolezza della complessità della problematica. Continuiamo a sostenere che questa modalità di ingresso degli immigrati nel nostro Paese vada ripensata e rivista. Non basta, anzi è sbagliato, lanciare proclami e rilasciare dichiarazioni alla stampa che ingenerano aspettative e finiscono per creare delusioni. E’ meglio fare ciò che è possibile e farlo bene, possibilmente presto e con il più largo consenso in quanto quella dell’immigrazione è materia sulla quale non si può continuare a modificare la legislazione. Se ne sono accorti anche coloro che lanciavano grandi proclami politici ma che non hanno dato alcun seguito operativo a quanto dichiarato".
Poi alcuni risvolti politici importanti, con un occhio al nuovo responsabile provinciale della Camera del Lavoro di Brescia, Marco Fenaroli, che lo scorso anno ha sostituito Dino Greco: "Nello scenario sindacale confederale bresciano c’è stato il cambio del segretario generale della Cgil bresciana. E’ una novità alla quale guardiamo con interesse e attenzione nella speranza che possano determinarsi le condizioni per un lavoro insieme più incisivo e meno soggetto alle turbolenze dello scenario politico con i suoi molti condizionamenti".
Purtroppo il 2007 lascia ancora numerose questioni irrisolte che andranno affrontate con decisione nel 2008. Prima fra tutti la piaga degli infortuni sul lavoro, lo scorso anno nel Bresciano sono stati denunciati ben 21.490 casi, (nel 2006 erano stati 21.345, con un aumento di 145 casi), e 34 morti bianche in media con l’anno precedente. "Come ho già spiegato più volte", ha detto Zaltieri, "siamo impegnati a fare di tutto perché questa tragedia finisca. Le leggi ci sono. Ci sono le regole, Ci sono i protocolli. Ci sono gli addetti alla sicurezza. Ci sono le attrezzature. Perché allora si continua a morire sul lavoro? A Brescia si fanno o non si fanno le indagini sulle morti bianche? Perché non sappiamo mai nulla degli accertamenti sulle responsabilità degli incidenti sul lavoro? Sembra terribile, ma l’impressione è che Brescia e i bresciani siano sconfitti, rassegnati all’impotenza, alla fatalità. Noi non ci rassegniamo. La sicurezza è una sfida che dobbiamo e possiamo vincere".

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