Molotov di via Morelli: “Chiediamo scusa, era un gesto dimostrativo”

"Non siamo terroristi e sapevamo che i tendoni del centro erano ignifughi", questa la linea di difesa di Paolo Pluda e Nicola Zanardelli che davanti al Gip si sono avvalsidella facoltà di non rispondere.

(red.) Hanno definito la loro azione “un gesto dimostrativo”  che non aveva intenzione di fare del male a qualcuno. “Non siamo terroristi e sapevamo che i tendoni del centro erano ignifughi”, questa la linea di difesa di Paolo Pluda e Nicola Zanardelli espressa attraverso i propri avvocati Daniele e Maria Francesca Tropea rispetto alla più grave delle accuse, quella di terrorismo.
“Siamo contrari all’obbligo vaccinale ma non volevamo fermare il ciclo dei vaccini o mettere in difficoltà gli anziani. Il nostro era un gesto dimostrativo e chiediamo scusa alla cittadinanza”, è in sostanza la posizione dei due cinquantenni arrestati per aver lanciato due molotov contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia all’alba del 3 aprile 2021.
I due no-vax, che si trovano in carcere, questa mattina nell’interrogatorio davanti al Gip del tribunale di Brescia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, com’era stato in qualche modo anticipato alla vigilia.
La difesa non ha chiesto per il momento una misura alternativa alla detenzione, riservandosi di ricorrere al Tribunale del Riesame.

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