Dall’Africa a Brescia sfruttate come prostitute, coppia a processo

Con la speranza di un futuro migliore, due donne avevano raggiunto l'Italia. La loro denuncia è stata decisiva.

(red.) Ieri, venerdì 19 marzo, in tribunale a Brescia è iniziato il processo a carico di una coppia di nigeriani – lui 33enne e la moglie 38enne – accusati di sfruttamento della prostituzione, ma non solo, nei confronti di due giovani donne. I fatti che hanno portato al processo grazie alle denunce delle due vittime si sarebbero consumati nel periodo tra il 2015 e il 2018. Le due giovani africane, che tra loro non si conoscono, di fronte alla speranza di un futuro migliore, avevano accettato la proposta della coppia per lavorare nel bresciano.

Avevano pagato 35 mila euro per il viaggio a bordo di un barcone dall’Africa verso l’Italia e da qui verso Brescia. Ma solo in seguito avevano compreso che dovevano prostituirsi, tra l’altro guadagnando poco o nulla. Ed entrambe sarebbero anche state vittime di riti africani juju che annunciano presunti casi di malasorte ai familiari se non avessero rispettato quelle regole.

Si era anche scoperto che le due giovani erano state costrette a prostituirsi anche all’interno dell’abitazione della coppia di loro sfruttatori in viale Piave a Brescia. Avevano quindi avuto la forza di rivolgersi ai carabinieri e denunciare, facendo scattare l’inchiesta e ora anche il processo. Si tornerà in aula il prossimo 7 maggio, mentre la sentenza è prevista per il 18 giugno.

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